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VIDEO Chiariello: “Chi sono gli ultras Salernitana per vietare la festa scudetto?”

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L'editoriale di Chiariello in onda su Canale 21

Domenico D'Ausilio

Umberto Chiariello, giornalista, ha commentato il comunicato degli ultras della Salernitana che condanna l'eventuale festa scudetto del Napoli in città.

Chiariello sul comunicato degli ultras della Salernitana

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"Molto meno degno, invece, il comunicato della Curva Sud della Salernitana di orgoglio granata. Orgoglio, per carità, orgoglio comprensibile, dico sempre che lo stadio non è un salotto teatrale ma un’arena pulsante di tifo e passione che però deve rispettare le regole e le leggi. La battaglia che sta portando avanti De Laurentiis, e mi auguro anche Iervolino, deve essere senza scrupoli. Però, una cosa è rivendicare l’orgoglio granata, un’altra è l’oscurantismo del comunicato che vieta ai concittadini di Salerno e a tutti quelli della provincia che sono tifosi del Napoli di manifestare la propria gioia, perché questo offuscherebbe l’identità di Salerno. Cerchiamo di chiarirci: ognuno festeggia dove gli pare e a casa sua. Ci sono tutta una serie di paesi in provincia di Salerno che sono di attrazione napoletana, infatti hanno il prefisso telefonico 081. Paesi che sono della zona vesuviana che storicamente sono pieni di tifosi napoletani, perché non dovrebbero festeggiare? Mi spiegate voi chi siete per vietare alla gente di tifare per chi gli pare? Qualcuno dirà: ‘Ma perché a Napoli gli juventini possono festeggiare?’, è difficile lo ammetto. È sempre qui il discorso uno dovrebbe tifare per e non contro, però ci sono dei club Juve come quello di Cercola che quando vincono festeggiano. Ma non c’è mai stato un comunicato degli ultrà napoletani che vieta di festeggiare. Siamo ad una cosa talmente ridicola, come se i tifosi del Monza o del Novara vietassero di festeggiare in città ai tifosi del Milan, dell’Inter e della Juventus. È mai possibile una cosa del genere? È impensabile! Stiamo parlando non di uno scudetto qualsiasi, ma quello di una città che è capoluogo di regione. La città storicamente più importante del Sud Italia, che parla lo stesso dialetto di chi vive a Salerno per quanto possano esserci variazioni e contaminazioni. È pur sempre il Mezzogiorno d’Italia, noi dobbiamo festeggiare la salvezza della Salernitana, la vittoria del Catania, del Catanzaro e del Frosinone. Dobbiamo essere tutti orgogliosamente contenti che il Sud possa avere momenti anche di riscatto sociale attraverso lo sport, oltre che nella politica e nell’economia. Dobbiamo augurarci che il Sud risorga, visto che nell’agenda politica la questione politica è stata abolita da anni. Ed invece noi cosa facciamo? Oscurantismo. Amici salernitani, a Napoli sono tutti contenti che la Salernitana si salvi. Create una rivalità che è solo nella vostra testa, perché non esiste questa rivalità. Napoli non può mai essere rivale di Salerno, non lo è mai stata nella storia e mai lo sarà. Il discorso è che ognuno è libero di fare quel che vuole, voi dovete continuare a tifare Salernitana, lo fate in modo straordinario. L’anno scorso ho sempre detto che la cosa più bella di tutta la Serie A è stato l’Arechi col suo tifo, nettamente superiore a quello che ha avuto il Napoli. Oggi il Napoli ha ritrovato il suo pubblico e forse ci sono troppe restrizioni nel consentire ai napoletani di gioire e festeggiare allo stadio, alle volte si esagera anche nelle restrizioni. Adesso voglio sapere il governatore De Luca, che è salernitano, il sindaco di Salerno e gli altri coordinamenti salernitani. Perché bisogna dissociarsi da un comunicato che se pur parte dall’intento dell’identità granata, finisce con un oscurantismo assoluto che non è accettabile. Noi siamo cittadini del mondo, io lo rivendico e questi steccati e paletti li ritengo medievali! Fermatevi lì, ma non rompete le scatole a chi ha voglia di gioire”.

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