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Zapata: “Di Sarri non posso dire nulla. Se parlo dei dirigenti, potrei non essere educato”

Redazione

Duvan Zapata ha parlato ad Il Giornale della sua avventura in azzurro. Ringrazia Sarri ma non i dirigenti

L'ex attaccante azzurro, Duvan Zapata, oggi in forze alla Sampdoria, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Giornale. Il colombiano si è lasciato andare soprattutto sulla sua aventura con la maglia del Napoli.

"Al Napoli arrivai nell’estate del 2013. Ero molto giovane e con Rafa Benitez come allenatore imparai molto nel corso di due stagioni. Riuscii anche a togliermi la soddisfazione di segnare qualche gol importante, come quello contro il Marsiglia nella fase a gironi di Champions League con un bel tiro a giro. Il mio ruolo era chiaro: ero il sostituto di Higuain. Trovare spazio con uno come l’argentino davanti era impossibile per un ragazzo come me, ma io comunque non ho mai fatto polemiche perchè dovevo sfruttare ogni occasione possibile.

Già allora comunque mi ero reso conto di non fare parte del progetto perchè Con Strinic ci allenavamo separatamente, ci riscaldavamo assieme agli altri compagni, ma poi effettuavamo lavoro specifico in solitaria. Sono stati mesi davvero molto duri. A mister Sarri non posso comunque imputare nulla, lui ha dovuto solo eseguire gli ordini dei dirigenti del Napoli, che gli avevano chiesto di emarginarmi. Ho un bel ricordo della squadra e dei tifosi azzurri, ma è meglio che non parli dei dirigenti, potrei non essere educato. Ad ogni modo non penso che anche con Milik avrei avuto delle occasioni. Nei confronti del Napoli comunque sono riconoscente perché mi ha portato in Italia facendomi conoscere".