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THE WINNER IS – MILIK, si impone e fa gol. C’è ancora chi lo mette in dubbio?

Redazione

THE WINNER IS - MILIK decide di calciarla e fare gol. C'è ancora chi lo mette in dubbio? Ecco la rubrica del "vincitore"

Cari lettori di CalcioNapoli19.26.it benvenuti nuovamente nella rubrica “THE WINNER IS”, quella che ha la scopo di decretare il “vincitore” della partita in base ad una serie di parametri molto variegati: quali l’intelligenza, la bravura, il carattere, la tecnica, l’etica ma ci sarà anche spazio, lì quando ci sarà poco da gioire, alla satira e all’ironia.

NAPOLI - Questa settimana risulta lampante scegliere il "migliore" del match. In generale ci si è trovati di fronte ad un Napoli piuttosto opaco, poco motivato, poco incisivo, senza "cazzimma". Poche idee circolavano nelle menti degli azzurri e forse il turnover quasi completo ha destabilizzato i più: il risultato è stata una squadra spenta e senza dinamiche collaudate.

CAGLIARI - Dall'altra parte i giocatori del Cagliari hanno messo il loro. Perdite di tempo a non finire, cadute di birilli ad oltranza. Gambe che venivano meno ad ogni minuto. La partita sembrava ormai finita al 60' del secondo tempo. Ma purtroppo il calcio è anche questo, è anche astuzia e finzione. Lo sport, qualsiasi sia, avendo come componente quella umana è normale che venga caratterizzato da altre doti degli esseri umani e purtroppo non solo la bravura. I sardi hanno giocato di "cazzimma" appunto.

SCUDETTO - Sarebbe stato l'ottimo lieto fine per gli uomini di Maran se solo ad Ancelotti non andasse affatto bene quel risultato: i pareggi ormai sono sconfitte e le vittorie sembrano il minimo indispensabile per non finire il campionato prima di Natale. Nessun tifoso azzurro vorrebbe che Babbo Natale portasse sotto l'albero una maglia bianconera con l'ennesimo scudetto cucito sul petto.

MOMENTO TOPICO - Così il tecnico del Napoli fa entrare i pezzi forti, si gioca il tutto per tutto: Lorenzo Insigne e Dries Mertens. Quest'ultimo fa la differenza, compie uno scatto felino si imbuca quasi verso l'aria ma viene steso e accerchiato da ben tre giocatori del Cagliari: è punizione.

MILIK - Quella punizione ha una posizione invitante ma i tifosi azzurri ci sperano poco: il Napoli non è mai stata una squadra nota per i gol su punizione, sono già tutti proiettati verso la prossima azione. Nessuno è col fiato sospeso, si attende che vada fuori, che sia colpita dalla bandiera o che semplicemente si passi al compagno e si sprechi l'azione. E invece si avvicina Arkadiusz Milik al pallone, ci sono anche Insigne e Mertens. Qualsiasi tifoso si sarà stranito a vedere il polacco lì vicino: "Cosa c'entra?". Lo scugnizzo non protesta lascia fare al numero 99 che si copre la bocca e dice qualcosa ai compagni. Il belga fa più problemi e lo manda anche a quel paese. Arek non si scompone, è certo, è convinto, è granitico, fermo, immobile. Col senno di poi, rivedendo i video del gol si scorge anche un mezzo ghigno: Milik lo sa. Nessun altro però conosce l'esito.

DIMOSTRAZIONI - Arkadiusz Milik così come zittì i tifosi della Sampdoria alla 37esima giornata per i cori con quella linguaccia all'Einstein, irriverente e ironica, nello stesso modo zittisce questa volta chiunque: nessuno escluso. Mette a tacere chiunque non crede sia un centravanti, chiunque continua ad affibbiargli nomi altisonanti e paragoni che non ha mai richiesto. Dimostra che è un attaccante importante: perché un giocatore che ti regala ben 6 punti tra la trasferta di Bergamo e questa a Cagliari, è fondamentale. Dimostra che non è "moscio" perché al napoletano ed al belga li ha mandati a fare un giro: la palla è sua, la punizione la calcia lui e fa anche gol. Dimostra che è fondamentale per questo Napoli e dimostra che con quasi la metà del tempo giocato è il capocannoniere del Napoli a quota 8 gol.

Arkadiusz Milik con 819 minuti giocati ha realizzato 8 gol mentre Cristiano Ronaldo è sì a quota 11 gol ma con 1430 minuti. Tra i due c'è uno scarto di ben 611 minuti che arrotondando sarebbero pari a quasi 7 partite in più. Sono soltanto numeri è vero ma qui sembrano affatto dettagli. Bisogna ancora mettere in discussione Arkadiusz Milik?

di Claudia Vivenzio