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Cari lettori di CalcioNapoli1926.it ben ritrovati al solito appuntamento del mercoledì alle 12.00 con la rubrica "THE WINNER IS" che ha lo scopo di decretare il "vincitore" della settimana in base ad una serie di parametri quali: la morale, l'etica, la bravura, l'intelligenza ma c'è anche spazio alla satira e l'ironia.
Questa settimana ci si trova di fronte ad un singolo uomo che ha racchiuso in sé tutte queste qualità ed è entrato in campo con irriverenza ed umiltà: ARKADIUSZ MILIK.
Il polacco viene sostituito per il belga Dries Mertens ed al primo pallone che tocca è un gol da fenomeno. Freddezza, precisione e potenza. Un tiro calcolato e piazzato, senza mezzi termini e Belec non può far altro che guardare il pallone nell'angolo più alto e lontano alla sua destra.
Ma questo ragazzo, classe '94, non deve essere premiato semplicemente per le doti balistiche dimostrate. L'attaccante è un esempio di tenacia, forza, volontà, determinazione: i due infortuni prima al crociato sinistro, poi a quello destro, non gli hanno mai impedito di continuare a crederci per ritornare più forte di quanto ci si potesse mai aspettare.
Ma è proprio nella sua esultanza che sono ravvisabili i parametri di giudizio di questa rubrica: il polacco decide di esultare con una linguaccia. Un gesto di provocazione, di ironia, di sfida per i tifosi blucerchiati che durante il match hanno fatto parlare molto di loro e non per l'eleganza e la sportività dimostrata di certo. I tifosi durante la partita hanno inneggiato cori razzisti nei confronti del Napoli e del popolo napoletano, anche il tecnico azzurro Maurizio Sarri ha richiamato il quarto uomo più e più volte chiedendo di riprendere la tifoseria. Ma nulla da fare, gli arbitri non intervengono e così ci pensa l'attaccante con una mossa d'orgoglio.
Sfida chiunque con quel gesto: un'esultanza che però resta sempre compìta, non plateale o cattiva. Decide in modo autonomo di zittire un intero stadio che è annegato nella sua ignoranza. L'arbitro ha poi deciso di ammonire l'azzurro in quanto ha inteso il gesto come provocazione e si è così beccato il cartellino giallo, in seguito però i cori sono partiti nuovamente e il direttore di gara Gavillucci ha deciso di sospendere il match per qualche minuto. Quello che ne segue sono state scene da dimenticare con il presidente della Sampdoria che è sceso in campo per calmare i propri tifosi.
Ma quello che resta è proprio quella linguaccia, quel gesto di ribellione!
Un ragazzo della Polonia che sembra più napoletano che mai, che ha il cuore azzurro e che lotta per questa maglia. Milik ha inciso sulla propria testa una dicitura: "Sono il futuro".
Di Claudia Vivenzio
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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