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THE WINNER IS – MERTENS detta legge: il suo sacco è pieno di regali per tutti

Redazione

THE WINNER IS - MERTENS detta legge: "abuso" di potere sull'Empoli. Ecco la rubrica del vincitore

Cari lettori di CalcioNapoli1926.it eccoci alla rubrica "THE WINNER IS" che ha lo scopo di decretare il vincitore della settimana in base ad una serie di parametri quali: la morale, l'etica, la bravura, l'intelligenza ma ci sarà anche spazio all'ironia e la satira.

Questa settimana la manita offerta all'Empoli che risulta più come uno schiaffo che come un cinque da battere, risulta piuttosto pesante per i toscani ma un bel bottino portato a casa dal Napoli.

Un azzurro però, più di altri, è ritornato nella propria dimora con un sacco pieno di novità: è Dries MERTENS.

Nel suo sacco di Babbo Natale ci sono tantissimi regali per sé stesso e non solo:

PUNTI - Sembra scontato ma non lo è, il numero 14 decide per Ancelotti e company. Fa aprire le danze a Insigne, poi ribadisce. Francesco Caputo decide di rovinare la festa del belga che però non ci sta: a Ciro piace ballare e festeggiare, i guasta feste non li sopporta. Allora si sistema un po' le scarpette e ci mette soltanto 6 minuti per chiudere nuovamente le pratiche siglando il 3-1 con una perla assoluta da fuori area: fine della storia. Continua poi a macinare e voler ribadire quanto nessuno rovina il party azzurro e così serve il suo amico-rivale di reparto Milik. Infine decide di prendersi nuovamente la scena per la standing ovation.

ATTACCO - Il belga fa aggiornare un po' la classifica del miglior attacco, coadiuvato dai suoi due amici Insigne e Milik. Il Napoli infatti si piazza con ben 24 gol al primo posto, poi però la Juventus vince 3-1 contro il Cagliari e le due, almeno in attacco, sono di nuovo in parità. Quello però fatto dagli uomini di Ancelotti e in modo particolare dal "diavolo rosso" è prodigioso e permette agli azzurri di stare in alto.

CAPOCANNONIERE - Decide che sia arrivato il momento di farsi sentire, anche in maniera più egoistica: non c'è solo Insigne. Con i tre gol fatti ai toscani si mette a quota 7 gol al pari dello scugnizzo e soprattutto in parità col mostro bianconero Cristiano Ronaldo: ma non fa affatto paura. Il prossimo obiettivo è superare Piatek, viste poi le ultime tre "steccate"del polacco non sembrerebbe neanche così difficile.

ABBRACCIO - Per quanto possa passare inosservato, per chi conosce il duello silenzioso che c'è tra Milik e Mertens per la titolarità, sa che forse è il gesto, a livello umano, più importante di tutta la partita. Il folletto napoletano ha una ghiotta palla scaricata dal numero 24 e anziché tentare il tiro da fuori decide di servirla per il compagno polacco subentrato da poco e a digiuno dal 26 settembre: il numero 99 spara una cannonata. Resta fermo, freddo, quasi non esulta. E' Ciro però che è gioioso, ride fragorosamente corre verso Arek gli salta addosso e poi c'è il simbolico ma anche reale e vero abbraccio. Con due atti, assist e abbraccio, i due mettono a tacere tante e troppe voci.

PALLONE - Nel suo sacco ricolmo di oggetti preziosi ce n'è uno anche più materiale e tangibile degli altri. Uno che si tocca con mano, che si porta a casa: è il pallone della Serie A. Il belga si toglie schiaffi e contro schiaffi per chi nell'ultimo periodo ha messo troppo in dubbio la sua qualità, la sua tecnica: "Non è un bomber".

E così il "non bomber" per adesso, si porta a casa il pallone: il resto è noia.

di Claudia Vivenzio

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