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Cari lettori di CalcioNapoli1926.it , la rubrica "THE WINNER IS" ha l'intenzione di decretare ogni settimana il "vincitore" per una serie di parametri quali: l'etica, la morale, la bravura ma ci sarà spazio anche per un po' di ironia e di satira.
Questa settimana ci sembra doveroso dare il premio a chi ha portato avanti la nostra bandiera tricolore: LORENZO INSIGNE.
Talento evidente che in Nazionale è stato fin troppo discusso e criticato, il nostro "scugnizzo" non riposa mai e dalla lotta Scudetto per il primo posto alla ricostruzione di un calcio italiano è un attimo per il "piccoletto". Reggere sulle proprie esili spalle tante critiche così come tante aspettative non è facile, ma lasciar parlare la sua tecnica ed i suoi piedi lo è molto di più. Un'Italia sottotono che stenta a riconoscersi ma che deve ripartire proprio dai suoi giovani e dai suoi talenti, uno di questi è sicuramente il nostro napoletano doc. Un ragazzo nato a Frattamaggiore che mai avrebbe immaginato di poter vestire un giorno la doppia maglia azzurra: il suo cuore così come le vene che scorrono nel suo corpo sono azzurri, non ci sono dubbi. Una partita difficile in cui anche il numero 24 non ha brillato come suo solito, ma improvvisamente la fiamma si accendere dopo una serie di combinazioni secondo lo "stile Napoli" con il suo compagno Jorginho, ma sbaglia a due passi dalla porta e sciupa l'occasione. Ha però la possibilità di riscattarsi personalmente al minuto '87 e di far divampare la fiamma finalizzando il rigore concesso dal Var e facendo portare a casa un pareggio contro l'Inghilterra a Wembley che risuona come una piccola e flebile luce accesa di speranza.
Lorenzo riesce a togliersi di dosso troppe critiche ed incertezze: era il protagonista di discussi al tempo di Ventura, il ct azzurro era stato ritenuto fallimentare proprio per il mancato utilizzo del napoletano, dopo l'amichevole con l'Argentina match perso per 2-0, Insigne era di nuovo nel mirino dell'opinione pubblica, ritenuto non all'altezza.
Ma le opinioni sono come bandiere al vento, cambiano sempre traiettoria, vanno a destra e sinistra e lasciano il tempo che trovano.
Bisogna ripartire da qui, da questa fiammella, da questa miccia di speranza accesa da Lorenzo Insigne: ripartire dai giovani e dal nostro azzurro.
Di Claudia Vienzio
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