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THE WINNER IS – ALBIOL: la “spalla di Koulibaly” che si ribella e rifinisce la “SPALlata”

Redazione

THE WINNER IS - ALBIOL: la "spalla di Koulibaly" che si ribella e rifinisce la "SPALlata", la rubrica del mercoledì

Cari lettori di CalcioNapoli1926.it, la rubrica THE WINNER IS ha l'intenzione di decretare il "vincitore" per una serie di meriti quali: l'etica, la morale, la bravura, l'intelligenza, ma ci sarà spazio anche per un po' di ironia e satira.

Questa settimana però lasciamo da parte l'ironia della settimana scorsa e diamo il premio a chi parla poco e fa tanto: RAUL ALBIOL.

Uno di cui se si prendesse la carta d'identità, si leggerebbe: nato il 4 settembre 1985, altezza 1,90 metri. E sembrerebbe così difficile non notare una sagoma simile se la si incontrasse per la strada. In realtà Raul è sempre stato così riservato, compìto, mite da passare spesso e volentieri inosservato ed eclissato. Quasi come se avesse il complesso del figlio che vive all'ombra del padre artista, noto, famoso grande e grosso: Kalidou Koulibaly. Nonostante la carta d'identità del calciatore senegalese indichi classe '91 e 1,95, dunque più giovane ma leggermente più alto, il difensore è sempre riuscito con le sue performance sempre più imponenti ad imporsi sullo spagnolo: quasi come fosse un gioco di forza.

I due centrali si muovono come un'unica macchina ma il senegalese per maggior irruenza e presenza scenica sembra sempre rubare il ruolo di protagonista ad Albiol che risulta uno "scricciolo" di fianco al gigante, così allo spagnolo non resta che interpretare il ruolo di deuteragonista, la "spalla" mentre Koulibaly si prende tutti i meriti (giusti indubbiamente).

Ma è noto a tutti che per essere un buon protagonista ed anzi ancora di più un ottimo comico, il segreto del successo è proprio: la spalla! Il compagno che ti serve la battuta su un piattino d'argento, mentre chi compie la battuta si prende tutti gli applausi.

Raul Albiol si è voluto ribellare a tanta ombra. E dopo la "SPALlata" offerta da Ferrara la "spalla di Koulibaly" ha deciso di cuocere a puntini e tirare dal forno i +3 punti segnando il gol dell'1-0 contro il Genoa che che porta gli azzurri a -2, dove fa meno freddo e dove c'è ancora speranza, non solo perché lo permette la matematica ma perché nell'aria c'è voglia di lottare fino alla fine: perché se colui che è stato in silenzio per così tanto tempo si risveglia tutto d'un tratto ed urla a gran voce quel gol che risuona come un -2 e dunque scomodare chi è sempre stato compìto per crederci ancora: allora significa che la causa è veramente importante!

REDAZIONE - Claudia Vivenzio.