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Virdis: “I gol al Napoli i migliori della mia carriera. Il Milan cresce con Pioli”

maradona

Le parole dell'ex rossonero

Giovanni Montuori

Pietro Paolo Virdis, ex calciatore del Milan, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport della sfida di questa sera tra il Napoli e i rossoneri, ricordando anche i grandi match del passato.

Virdis e la storia di Napoli-Milan

Spalletti Pioli

Le parole di Virdis:

"I gol al Napoli? Al primo posto della classifica della mia carriera, senza dubbio. Sono le reti che ci permisero il sorpasso al termine di una rincorsa lunghissima e faticosa. Non eravamo per niente sicuri di poterli raggiungere, ma Sacchi ci martellava in continuazione. Diceva che era certo che prima o poi sarebbero calati e alla fine ha avuto ragione lui".

Oltre trent'anni dopo, Napoli e Milan sono di nuovo lì a contendersi lo scudetto.

"È una corsa bellissima, che comprende anche l'Inter. Negli ultimi anni abbiamo avuto solo campionati dominati, stavolta è diverso. Sarà una partita interessante tra due squadre che hanno dimostrato di essere all’altezza del primato, ma non sarà decisiva".

È stato l’ultimo capocannoniere italiano del Milan, nel 1987. Che effetto le fa?

"Caspita, non immaginavo. Ma si vede che abbiamo avuto stranieri molto forti (ride, ndr)".

Quell'anno il Napoli vinse lo scudetto. Nella stagione successiva ruoli invertiti: Maradona vinse la classifica marcatori e il Milan chiuse primo.

"È stato emozionante averlo affrontato. Adesso si giocherà nello stadio che gli è stato intitolato, sarebbe stato meglio se fosse rimasto il San Paolo ancora per un po’. È il degno riconoscimento ad un grande campione".

La guida di Pioli potrebbe essere quella giusta per dare vita ad un nuovo ciclo di successi?

"Perché no, sta facendo un lavoro fantastico. Sta crescendo insieme ai giocatori, che non erano tutti affermati e blasonati. Ha saputo migliorarli e compattarli, e non era per niente semplice".

Napoli-Milan metterà a confronto due attaccanti molto diversi, come Osimhen e Giroud.

"Direi che sono esattamente agli antipodi. Uno ha bisogno della squadra, l'altro può inventarsi qualcosa anche da solo. Il primo è molto giovane e il secondo ha un’esperienza importante. Giroud ha riscoperto le sue potenzialità, anche se non ha la mobilità degli anni migliori, sopperisce con grandi doti tecniche".

Finalmente è sbocciato Leao. Si può considerare già al top in ambito europeo?

"Assolutamente sì. Prima era il giocatorino che illuminava per cinque minuti e poi si estraniava dalla partita. Ora invece ogni volta che è in possesso di palla è in grado di determinare qualcosa di importante per la squadra".

Difficile immaginare Ibrahimovic e Giroud ancora a lungo in rossonero. Chi vedrebbe bene come centravanti del futuro del Milan?

"L'ideale è già andato: Vlahovic davvero è un calciatore adatto a qualsiasi squadra, perché sa fare reparto da solo. Di quell'età ce n’è solo un altro ed è norvegese. Capisco che magari un investimento come andrebbe fatto per Haaland il club non possa permetterselo. D'altronde la società e l'allenatore hanno dimostrato di saper lavorare con risorse economiche normali".

Le piacerebbe Scamacca?

"Sì, ha le caratteristiche a cui facevo riferimento prima. Potrebbe essere una doppia opportunità di crescita, per il giocatore e per la squadra".