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In diretta ad “Un Calcio alla Radio”, trasmissione condotta da Umberto Chiariello su Radio CRC Targato Italia è intervenuto Luis Vinicio, ex giocatore ed allenatore del Napoli:
"Rivellino diceva che me ne volevo andare all'inizio? Vi spiego.Trovai dei ragazzi un po’ poco abituati e con le gambe molli. Vidi atteggiamenti rilassati e così ho spiegato loro che la gestione era cambiata e che adesso era un’altra cosa. Parlai con Juliano perché riunisse i giocatori e parlasse con loro. Juliano parlò con tutti e mi disse che la squadra era con me.
Il mio Napoli volava? Dicevano che si allenavano troppo, ma correvano anche bene. Come nasce l’idea di un Napoli “olandese”? Io vengo dal Brasile, che ha sempre avuto la stessa idea di calcio. Non esisteva una filosofia particolare come il catenaccio. Avevamo un ‘idea di calcio in cui dovevano giocare tutti. Sia l’attaccante che il difensore e tutti dovevano avere la stessa qualità tecnica. Ognuno deve sapere dribblare col pallone e quando deve marcare deve anche saper marcare l’uomo. Con me Bruscolotti si metteva anche a disposizione. Lui poteva anche andare sulla fascia e condurre l’azione e andare sul fondo e crossare. All'epoca era difficile che un difensore passasse la metà campo.
Savoldi dice che mi ero arrabbiato per la cessione di Clerici? Ferlaino non capiva la qualità dei giocatori della squadra. Clerici era un fenomeno. Sapeva ricoprire tutte e 5 le posizione dell’attaccante ed era un uomo squadra. Quando andò via, venne Savoldi per il quale spendemmo tanti soldi. Era un ottimo giocatore, ma era uno che si metteva lì davanti a staccare e non faceva il lavoro di Clerici. Aver dato via Clerici mi stroncò un po’ la squadra.
Il gol di Altafini? Ci ha impedito di avere quel campionato lì che meritavano. Era scritto in cielo quel giorno che quell'anno non avremmo vinto.
Napoli? Riconosco effettivamente che a Napoli io sto bene e che la gente qui mi vuole veramente bene.
Juventus Napoli oggi? Io vorrei che oggi fosse una bella partita e che vincesse la squadre migliore. Senza vedere cose strane diciamo così. C’è sudditanza? Purtroppo sicuramente. È meglio che noi parliamo dell’aspetto calcistico e non parliamo di altre cose.
Vinicio ancora un leone? Io sono sempre stato un uomo che è innamorato del calcio, ma del calcio bello che dimostra la tecnica del giocatore.
Io amo Insigne? Mi piace, ma a volte gli tirerei un orecchio perché può fare addirittura molto meglio di quello che ha fatto".
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