Un caso a parte sta diventando la discriminazione contro Napoli, non più’ una questione meridionale ma una vera e propria intolleranza ed odio semantico contro il popolo napoletano ed una terra meravigliosa e piena di talenti e prospettive. Nessun vittimismo nelle mie riflessioni , io quelle pulsioni contro il popolo napoletano le ho avvertite tra i banchi del Parlamento, nelle riunioni tra colleghi di partito, nelle tribune Autorita’ e nelle curve degli stadi, cambiavano le parole ma i pregiudizi erano identici.
Ed allora niente vittimismi, se dobbiamo accettare l’autonomia delle differenze meglio staccarci da uno Stato che non ci accetta e non intende più’ riconoscere quegli impegni di perequazione fiscale e di coesione sociale e territoriale che la Repubblica Italiana aveva storicamente assunto a tutela ed a risarcimento dei furti di Stato ai danni di Napoli e del Sud. Magari con una piena autonomia riusciremo a valorizzare meglio e di piu’ le nostre straordinarie risorse ed i nostri potenziali talenti. E se dobbiamo alzare i toni per far valere le nostre ragioni di Italiani lo faremo da Sindaci e rappresentanti dei Cittadini che ci eleggono.
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