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(Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
José Luís Vidigal, ex centrocampista azzurro, è intervenuto alla trasmissione “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio per dire la sua riguardo le principali vicende di casa Napoli. Di seguito le sue parole.
Le parole di Vidigal.
Sul passato in azzurro
"Nel 2001 ci giocavamo la salvezza, e vincere contro una grande squadre come l’Inter, con un San Paolo pieno, fu una soddisfazione enorme. Napoli, per me, sarà sempre la più grande di tutte le altre".
Sulla tematica 'settore giovanile' e su Lorenzo Insigne
"Noi portoghesi siamo la prova di quanto sia fondamentale puntare sui ragazzi. Siamo veramente forti, basta guardare i nostri ragazzi che sono nelle squadre europee. Prima si lottava per la maglia, oggi non è più così e, forse, investendo anche nei giovani, è più facile legarli alla maglia anche nel loro futuro. Un po’ come fatto dal Napoli con Insigne. Lorenzo ha talento, qualità, ha ricevuto tante proposte da squadre importanti, ma è rimasto a Napoli. Questo potrebbe è un esempio per tutti i giovani e per chi arriva in squadra. Insigne è un capitano giusto, sta andando benissimo".
Su De Laurentiis
"Il Napoli è ritornato in posti importanti in classifica, ha partecipato alla Champions per diversi anni, mostrando il calcio più bello. Conoscendo il Napoli del fallimento, dico che De Laurentiis ha fatto e sta facendo un gran lavoro. La tifoseria è esigente, ma il cammino tracciato è quello giusto. Investimenti più importanti potrebbero aiutare a vincere uno Scudetto quanto prima".
Su Cristiano Ronaldo
"Non penso che un giocatore scarso costi quanto Cristiano. I tifosi, purtroppo, ragionano così, ma non si può giudicare un calciatore per 3-4 partite che non segna, lui è un fenomeno. La sua presenza è importante anche per la Serie A, fa crescere il campionato con la sua visibilità".
Su Demme
"Un ragazzo che ha qualità e sta dimostrando di essere da Napoli. Ma ciò che è fondamentale in una squadra, è il collettivo. Gli azzurri dovrebbero recuperare le dinamiche del passato, quando erano una squadra al top in Europa e avevano tutti paura di loro, proprio grazie alla coesione del gruppo".
Su Gennaro Gattuso
"Un campione, sta portando avanti una squadra in una piazza molto esigente. Quando io giocavo, più volte l’ho incontrato, ma, personalmente, non guardavo chi avessi davanti. Giocavo per la mia maglia e non avevo paura di nessuno".
Su Andrea Pirlo
"Il rischio di non fare bene con un esordiente, c’era. Andrea ha vissuto tanto da calciatore, ma come allenatore deve crescere ancora e sta pagando questo. Non sarebbe giusto mandarlo via, il progetto c’è e per i risultati sarà questione di tempo".
Su Napoli-Inter
"Nonostante i nerazzurri stiano andando forte in campionato, riuscendo a vincere anche diverse partite all’ultimo secondo, il Napoli può vincerla. Se fossi oggi un calciatore azzurro, direi a Bakayoko di guardare come si comportava in campo un centrocampista con la maglia del Napoli, nel 2000-2001, che buttava giù tutti".
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