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L'edizione odierna de "Il Roma" si è soffermata su Simone Verdi e il suo approdo in azzurro:
"Frammenti di Simone Verdi. Uno dei colpi dell’estate, solamente sfiorato a gennaio, per le resistenze sue e del Bologna. Voleva la salvezza in Emilia, prima di congedarsi per abbracciare l’azzurro. Talento puro, pronto al grande salto, a cogliere l’opportunità arrivata al momento giusto, a ventisei anni, età che spesso per i calciatori rappresenta il periodo migliore per esprimersi ai massimi livelli. Nel caso di specie, però, qualcosa dev’essere andato storto. Il giocatore visto a Napoli in questi primi mesi è lontano parente del calciatore ammirato con la maglia rossoblù.
I NUMERI. Sorprende il conteggio dei minuti giocati in tutte le competizioni: appena 539 che tradotto vuol dire meno di sei partite disputate per intero. Nelle quattordici presenze messe insieme in campionato (con all’attivo due gol e due assist), ci sono tanti piccoli spezzoni di gara, spesso ininfluenti, se non addirittura deludenti. A sua parziale discolpa l’infortunio patito il 20 ottobre a Udine che lo ha tenuto fuori per due mesi. Da allora un lento rientro, senza mai dare l’impressione di poter diventare un fattore per la sua squadra.
IL MODULO. Nel 4-3-3 di Roberto Donadoni, Simone Verdi è diventato un giocatore importante, tanto da conquistarsi la nazionale e l’attenzione di tanti club italiani e stranieri. La possibilità di giocare praticamente a ridosso della porta avversaria gli ha consentito di avere un buon feeling con la porta e di crescere, di conseguenza, in fiducia e autostima. Nel 4-4-2 varato a stagione in corso da Ancelotti, l’ex esterno del Bologna è costretto a partire più indietro e da una posizione più laterale, pur avendo la facoltà (anzi il compito) di convergere verso il centro per fare gioco sulla trequarti o per provare la conclusione verso la porta. Movimenti che Verdi ha fatto vedere solamente a sprazzi, anche perché non è stato in grado di acquisire una certa continuità di rendimento, tale da indurre l’allenatore ad offrirgli qualche chance in più. Lo stesso Ounas, pur partendo indietro nelle gerarchie, è riuscito invece a dare qualcosa in più e al momento appare più utile nel contesto di gioco approntato da Ancelotti.
IL FUTURO. La stagione si sta progressivamente avviando verso la conclusione e di opportunità per mettersi in mostra non ce ne saranno ancora tantissime. La sensazione è che il futuro di Verdi in azzurro passerà anche dalla sua capacità di dare il massimo in queste ultime partite, quando Ancelotti lo chiamerà in causa. Pochi mesi davanti per allontanare lo spauracchio del bluff e per dimostrare di essere a tutti gli effetti un giocatore da Napoli".
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