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Il primo atto della soap opera Napoli-Verdi è finito con il lieto fine, come accade nelle migliori favole della Walt Disney. L’11 giugno gli azzurri hanno finalmente ufficializzato l’acquisto del 26enne ex Bologna che a gennaio aveva rifiutato il trasferimento al San Paolo per completare l’opera di crescita con i felsinei e conquistare la salvezza, diventando l’idolo e il protagonista del Dall’Ara.
Il Napoli ha scelto Ancelotti al posto di Sarri e di puntare sulla gioventù italiana e non per riaprire un nuovo ciclo che i tifosi sperano sia vincente dopo il trienno di grande calcio ma nessuna vittoria, firmato “Sarrismo”. Verdi arriva, come si diceva, dopo una stagione sensazionale con la maglia rossoblù del Bologna: è stato protagonista della squadra di Donadoni con 10 gol e 10 assist, sempre di pregevole fattura. Si è iscritto anche al libro dei record della Lega Serie A con la doppietta su punizione contro il Crotone, calciando una volta di destro e una di sinistro, lasciando le briciole a Cordaz.
Gol, assist e giocate che hanno fatto innamorare Napoli e convinto Giuntoli a puntare forte su un altro giovane talento made in Italy così da porre fine alle clamorose polemiche scaturite dopo il rifiuto dell’attaccante lombardo. Verdi è arrivato e quasi incurante delle discussioni, sicuro di sé e della fiducia che il Napoli ha riposto nelle sue qualità, tanto da dimostrarsi quasi spavaldo alla scelta del numero di maglia: il 9 scoperto da due stagioni, il 9 di Gonzalo Higuain, il “core ‘ngrato” della nuova tifoseria partenopea. Altra scelta dal forte rumore mediatico.
L’iniziale rifiuto ha sprizzato polemiche da ogni dove, la scelta del numero anche. Ora è il momento di zittire ogni contesa, è il momento di scendere in campo e mostrare le grandi abilità balistiche. Simone Verdi è un nuovo attaccante del Napoli.
di Salvatore Amoroso
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