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FIGC, l’ex Valentini: “Cori razzisti, non è colpa dell’arbitro. I calciatori si fermino, i presidenti…”

Redazione

FIGC, l'ex Valentini: "Cori razzisti, non è colpa dell'arbitro. I calciatori si fermino, i presidenti non facciano commenti sugli arbitri"

L'ex dirigente della FIGC Antonello Valentini è intervenuto ai microfoni di RMC Sport per commentare le ultime vicende che hanno sconvolto il calcio italiano, a partire dai cori razzisti. Ecco le sue parole: "Non si può scaricare le colpe all’arbitro. Recenti verifiche hanno dimostrato che non sempre un arbitro, alle prese con giocatori e allenatori, può essere sempre nelle condizioni di valutare gli ululati razzisti. Il ministero degli Interni giustamente rivendicala possibilità di sospendere la partita, perché il delegato ha tutti gli elementi per decidere e capire qual è il male minore. Non sono tra quelli che sostengono che lo spettacolo debba comunque andare avanti. Lo spettacolo si può interrompere. Lo facemmo nel 2007 quando fu ucciso l’agente Raciti.

Si possono interrompere i campionati, ma ognuno si assuma la propria responsabilità, in campo e fuori. Uno degli strumenti per fermare gli ululati è che tutti i calciatori si siedano per terra ad aspettare che i tifosi compiano gesti qualificabili. Comincino anche i presidenti a non fare commenti sugli arbitri prima della partita, come De Laurentiis. Il tecnico faccia il suo dovere, come anche il rappresentante dell’ordine pubblico. Solo lui può avere tutti gli elementi per valutare il da farsi".