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L’ultima volta è stata 30 anni fa. Precisamente il 30 Settembre del 1987 quando il Real Madrid

Redazione

L’ultima volta è stata 30 anni fa. Precisamente il 30 Settembre del 1987 quando il Real Madrid venne a Fuorigrotta per la sfida al San Paolo. Era un altro periodo, c’era Maradona, il Napoli era campione d’Italia e si lottava per la...

L’ultima volta è stata 30 anni fa. Precisamente il 30 Settembre del 1987 quando il Real Madrid

venne a Fuorigrotta per la sfida al San Paolo. Era un altro periodo, c’era Maradona, il Napoli era campione d’Italia e si lottava per la Coppa dei Campioni, poi diventata Champions League o per i calciofili solo Champions. Erano gli anni ‘80. Non c’erano gli smarthphone e il classico muretto fungeva da social, i videogame appartenevano alla nicchia e i pochi appassionati si divertivano con Atari, Nintendo e Master System con risoluzioni che non superavano i 300 pixel.

Il calcio? Era già una forma di business ben consolidata, anche se ancora lontana dalle mire espansionistiche delle multinazionali che avrebbero colonizzato l’Europa come gli States (...ah che ne sapeva Michael Jordan e le rotture di coglioni di Naomi Klein!?). Insomma, era il boom economico, mille colori, mille idee, ma sopratutto tanto Napoli! Quel Napoli stellare che veniva ammirato in tutto il mondo attraverso quel tubo catodico che nel giro di tre decenni sarebbe diventato una Smart TV 4k. Oggi diremo un “calcio HD”, parliamo di un Napoli che insieme alla rivoluzione culturale cittadina, risale dopo anni bui sul tetto delle big e permettetemelo, ritorna (o quasi) il Napoli anni ‘80 o meglio ancora il New Napoli Retro. Si, proprio come quella tendenza dal nome New Synth Retro (o New Retro Wave) che cresce dagli anni ’10 (si parla del 2000 eh!) e riporta in chiave moderna tutto quell’immaginario che tra musica, moda e arti visive apparteneva alla cultura di 30 anni fa.

Ritorniamo al Real Madrid. Mammamia che squadrona! Non a caso i campioni d’Europa e del

mondo. Parliamo di Ronaldo, Bale, Benzema, Ramos e compagnia bella. Li chiamano i galacticos perchè la squadra è composta da alieni in tutti i ruoli. Il più fesso vince anche se gli amputi una gamba! Noi Partenopei? Ci “accontentiamo” dei campioni come Hamsik, Insigne, Mertens e Callejon per cercare di contraddire la loro tendenza, provando ad invertire il verdetto di 3-1 inflittoci all’andata presso il tempio (o macello) Santiago Bernabéu.

Qualcuno però in cuor suo ci crede ancora. Il Napoletano non si arrende perchè sa che l’impresa è possibile, ne abbiamo viste tante, potrebbe essere ancora la volta buona.

Dopotutto qualche punto di forza lo teniamo anche noi. Con tutto il rispetto per Zidane che può essere un bravissimo allenatore (forse più calciatore), il Napoli vanta il gioco più bello e l’attacco più prolifero d’Italia. Le indicazioni del generale Sarri hanno dato lezioni di maturità alla squadra che sa di dover vincere, ma soprattutto sa che in campo ci sarà quel dodicesimo uomo sempre presente allo stadio San Paolo. 60 mila (sulla carta) tifosi legati da quell’amore viscerale che fecero tremare le gambe di Yaya Toure quando udì il famoso inno “Da Cempiooooons”.

Domani tocca a noi, andiamo Napoli! Jamme!

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