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CAGLIARI, ITALY - DECEMBER 20: Kevin Lasagna of Udinese celebrates his goal 1-1 during the Serie A match between Cagliari Calcio and Udinese Calcio at Sardegna Arena on December 20, 2020 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
Quella che il Napoli si troverà di fronte domani pomeriggio ad Udine è una squadra ibrida, di cui l'identità è ancora sconosciuta.
Ci spieghiamo meglio: i friulani fin qui hanno convinto in alcuni match, meno in altri. Ad inizio anno sembrava una squadra incompiuta, il cui massimo obiettivo era una salvezza sofferta, con un unico campione (De Paul), tra l'altro in bilico, e tanti giocatori mediocri, con lo zoccolo duro in età avanzata. L'inizio di campionato aveva confermato questa teoria, salvo poi essere smentiti da una serie di risultati sì che hanno condotto i friulani non solo a centroclassifica ma anche a battere qualche big come la Lazio, per giunta all'Olimpico. Il brutto anatroccolo si è trasformato in cigno, tenace e capace di fare risultati e anche gioco. Poi però, a cavallo della sosta, una nuova mini-crisi. E allora qual è la vera identità di quest'Udinese? Forse non lo sa nemmeno il tecnico Gotti. Di sicuro sono 5 le gare senza vincere, e contro la Juve, al di là della forza dell'avversario, c'è stata una prestazione altamente deludente. Per questo ora si cercherà il riscatto contro il Napoli. Quale Udinese si troveranno di fronte i partenopei? Chissà, in ogni caso occorre fare attenzione.
L'Udinese è una delle squadre più fisiche dell'intero campionato, corrono tanto e a grande intensità. Se si perdono i duelli fisici, iniziano i dolori. Tanti centimetri, e anche pragmatismo, sa distruggere il gioco in poche mosse e imbrigliare al meglio l'avversario. Il resto lo fa De Paul, la stella da cui passa ogni movimento dei friulani, e gli altri giocatori di qualità, come Pereyra, la sorpresa Arslan, e la spinta delle ali nel 3-5-2.
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