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Cari lettori di CalcioNapoli1926.it, la rubrica The Turning Point ha lo scopo di analizzare la chiave di volta dei match giocati dal Napoli. Campionato, Champions League o Coppa Italia assisteremo sempre ad un episodio che cambierà le sorti dell'incontro e noi saremo pronti a raccontarvelo.
Se ne sono sentite davvero tante in questi mesi sul conto di Carlo Ancelotti: allenatore bollito e senza stimoli e, dopo le prime difficoltà, anche non in grado di sostituire degnamente il suo predecessore. Eppure sulla panchina azzurra è seduto uno tra i migliori tecnici a livello mondiale, con un palmares che provoca "mmiria" (invidia) a chiunque. Serviva semplicemente un po' di tempo - come aveva annunciato De Laurentiis - per vedere il vero Napoli.
Probabilmente, però, neanche lo stesso presidente si sarebbe aspettato che Ancelotti prendesse alla lettera le parole di Pino Daniele: "Napul'è mille culure" . La sua squadra è camaleontica (come dicono quelli bravi) ed è quasi impossibile sapere la formazione che scenderà in campo: in dieci gare si sono visti almeno quattro moduli (4-3-3, 4-4-2, 4-2-3-1, 3-5-2), sono scesi in campo 21 calciatori diversi e mai per il momento una gara ha avuto gli stessi interpreti di un'altra.
"Napule è tutto nu suonno
E a' sape tutto o' munno
Ma nun sanno a' verità".
Pino Daniele conosceva bene il contesto sociale in cui viveva e mai parole furono tanto giuste per rappresentarlo, ma probabilmente non si sarebbe aspettato che una sua canzone potesse rispecchiare anche la situazione attuale del Napoli di Ancelotti.
Questa squadra è "un sogno" tanto quanto avere un allenatore che sappia gestirla.
"La conosce tutto il mondo" perché la caratura del tecnico è internazionale e la sua figura riconosciuta a livello mondiale.
"Ma non sanno la verità" perché non possono immaginare ciò che è stato detto al suo arrivo e ciò che, invece, si dice ora. Napoli è una piazza complicata, ma quando si entra nel cuore dei tifosi diventa tutto più semplice.
Il mister dà fiducia ad Ounas e l'algerino lo ripaga con la rete che sblocca il match, Diawara offre una buona prestazione così come Rog. Malcuit sta crescendo in maniera esponenziale e non sorprenderebbe se tra qualche match prendesse la fascia destra strappandola ad Hysaj. Verdi non segna ma lavora ogni pallone al meglio e Mertens convince pure non concretizzando.
Poi c'è lui: Lorenzo Insigne , il miglior marcatore azzurro in questo avvio. Entra e sposta gli equilibri, ogni pallone che gioca diventa un'azione pericolosa. Scambia in velocità con i compagni, svaria su tutto il fronte e dimostra di non aver dimenticato la sua specialità: tiro a giro dal limite ed un'esplosione di gioia. Il gruppo è coeso e anche chi per una partita resta fuori esulta, come se il gol l'avesse fatto lui. Lorenzo corre ed il primo pensiero è quello di abbracciare Hamsik, una scena stupenda tra i due capitani di questa squadra. Un po' di sofferenza, ma tanta convinzione: questa rosa può davvero impensiere chiunque, nonostante i nomi non siano altisonanti ed il blosone non sia al pari di quello dei top club europei.
Il Napoli di Ancelotti è di mille colori, dicevamo, ma sta tingendo d'azzurro ogni angolo del mondo: ovunque tu vada ci sarà sempre un napoletano che ti farà sentire a casa.
di Luca D'Isanto, Mattia Di Gennaro e Armando Inneguale
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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