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Da Torino altro attacco al Napoli: “Da lì arriva un chiagne e fotte di paura”

Redazione

Dagli ambienti di Torino, sponda juventina tornano ancora una volta ad attaccare il Napoli. All'interno un articolo di pessimo gusto di Tuttojuve.com

Gli ambienti di Torino, sponda bianconera ci ricascano nuovamente ed attaccano il Napoli: con spocchiosità ed ironia (di pessimo gusto come spesso accade). Di seguito l'intero articolo comparso sul portale "Tuttojuve.com":

"Da Napoli, un "chiagne e fotte" di... paura. Se per l'assegnazione del tricolore, la lotta è più che mai serrata, per lo scudetto del “chiagne e fotte” non c'è partita: il Napoli lo ha già vinto con largo anticipo e ampio margine. E, in tutta franchezza, ne avremmo già anche le scatole piene di lamenti, pianti, allusioni, accuse, e via dicendo. A onor del vero, il tutto è comprensibile: a Napoli hanno paura, una tremenda e fottuta paura di non riuscire a vincere questo scudetto. E questo, sportivamente, parlando, sarebbe un vero e proprio dramma, visto che, o lo vincono quest'anno, oppure difficilmente potranno riprovarci la prossima stagione. Checché se ne dica, infatti, è la squadra partenopea ad avere tutto da perdere, perché è difficile ipotizzare che certi giocatori, al termine di una eventuale e ulteriore annata trascorsa senza vincere nulla di tangibile (a parte i soliti trofei morali, ovviamente), sarebbero disposti a rimanere sotto le pendici del Vesuvio, piuttosto che cercare gloria in altri lidi (gli anni passano e negli annali rimangono le vittorie non i “pour parler”).

Tutta una città ci spera, ci crede e spinge la squadra azzurra. E questo, è giusto e sacrosanto. Un po' meno logico che, questa città, sia trainata da giornalisti vestiti da capi ultras, da un Procuratore Federale che spesso si dimentica di togliersi dal collo la sciarpa azzurra, da giornali e media che montano casi dal nulla attorno alla Juve, mentre minimizzano o addirittura negano l'evidenza quando si parla del Napoli. E così, quando un arbitro espelle due giocatori del Chievo applicando solamente il regolamento, si invoca la solita tiritera della “sudditanza psicologica”, del “si poteva lasciar correre”, e via dicendo. Al contrario, un fallo di mano solare di Koulibaly nella propria area di rigore, viene dapprima minimizzato e poi derubricato a tocco di coscia (certo che il giocatore senegalese deve avere una conformazione fisica davvero particolare, rispetto ai canoni tradizionali...). Allo stesso modo, se la Vecchia Signora vince 7-0 col Sassuolo, è perché gli emiliani si scansano, dimenticando che, allo Stadium, negli anni, il Napoli ha fatto lo stesso numero di punti della squadra di Iachini, ovvero 0. Se invece il Napoli vince di goleada, è calcio spettacolo, paradisiaco. Ovvio. Come manipolare la realtà e orientarla a seconda del colore della maglia, ce lo spiegano bene i tweet di VARriale. Ma non è il solo, perché non possiamo dimenticare il buon Pistocchi, il lusitano Ziliani, lo Sconcerti d'annata, il Caressa del contesto sociale, e tutta una serie di penne. Passi per il tifoso, ma chi svolge una professione, dovrebbe essere almeno lontanamente imparziale. Già, la parola imparziale, che, paradossalmente, fa rima con Varriale, con contesto sociale, con Procuratore federale. Gli scherzi e gli ossimori della nostra bella lingua italiana. Il problema, cari i nostri paladini del “Vogliamo il Napoli tricolore”, è, che se poi questo scudetto non dovesse arrivare, ci rimarreste davvero tutti malissimo e come farebbe questo Paese, già alle prese con carenze di fondi per la sanità pubblica, a garantire a tutti voi i medicinali e le cure necessarie per superare l'inevitabile shock? Perché vedete, per noi, essere soli contro tutti, non è la novità, ma la regola. E la cosa non ci spaventa, ma, al contrario, ci esalta. Se però si riuscisse a mantenere un briciolo di dignità, non sarebbe male come idea, ricordando che si parla sempre e comunque di calcio, e non di guerra civile. E, per cortesia, quando parlate di “ciclo”, immaginiamo vi riferiate ai sei scudetti consecutivi della Juventus, perché associare tale parola a Sarri o al Napoli, ci pare francamente esagerato e fuori luogo (nel calcio, solitamente, si parla di cicli riferendosi alle vittorie, non alle chiacchiere e alle intenzioni). A meno che non si tratti di qualche altro tipo di ciclo...".

FOTO SSCN