A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo. Il giornalista del quotidiano La Verità ha fatto alcune considerazioni sulla stagione fallimentare della Juventus e sulle principali vicende riguardanti il Napoli e De Laurentiis.
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Tarallo: “Le parole di ADL sui napoletani? Penso abbia fatto una proiezione di sé”
Il parere del giornalista
Le parole di Tarallo
Ecco quanto dichiarato da Tarallo ai microfoni dell'emittente radiofonica partenopea:
"La stagione della Juventus è fallimentare? Secondo me sì, per quelle che erano le premesse e gli investimenti, integrati dall’acquisto di Vlahovic a gennaio, penso che arrivare a perdere una finale come quella di ieri lascia i tifosi bianconeri con la sensazione di disastro. Ovviamente non si può vincere sempre, ma questo è già il secondo anno che non fanno dei grandi risultati e il bilancio è in forte perdita. Dunque, a mio avviso, si può parlare di fallimento".
Su De laurentiis
"Adl descrive i tifosi del Napoli come vessati, bevitori di vino e mangiatori di casatiello? Penso che lui abbia fatto una proiezione di sé stesso. Lui ha la consuetudine, visto che non presenzia quasi mai allo stadio, di sfogare la sua frustrazione su noi tifosi. De Laurentiis non è uno di noi, e questo va detto. A lui dei risultati sportivi del Napoli non frega nulla. Lui ha più volte ammesso che dello scudetto non gli importa più di tanto. Bisogna rendersi conto che noi napoletani abbiamo un presidente che non ha una visione in linea con quella dei tifosi. A lui non interessano determinate cose, e non è in grado di cogliere il valore storico culturale del club e della città in cui si trova, ed è una cosa che nemmeno gli interessa, è fatto così. Si può chiedere di cogliere l’importanza culturale di Napoli ad Adl? Effettivamente, per uno che si rifiuta di fotografarsi con un bambino in maglia juventuna, forse chiedo troppo".
Sullo striscione contro Spalletti e sul clima di contestazione
"Io non sono per nulla d’accordo con quello striscione. Detto questo, innanzitutto il mondo Ultras è molto complesso, ed uno striscione non rappresenta tutti gli ultras, ma solo chi lo espone. Io non sono d’accordo con quel gesto, quel clima di contestazione generale che colpisce allenatore e giocatori non fa bene a nessuno, e nasce sempre dalla frustrazione non tanto per l’esito del campionato, ma soprattutto dalla prospettiva di un campionato analogo nella prossima stagione. E la consapevolezza dei tifosi è che l’obbiettivo di De Lauretiis sarà semplicemente quello di superare il primo turno di Champions, mettendo in secondo piano il campionato. Secondo me nella prossima stagione potrai anche superare il turno di Champions, ma perderai punti in campionato. Per salvare una stagione basandosi sul solo percorso europeo dovresti arrivare almeno in semifinale di Champions, cosa quasi impossibile visto che Adl ha dimostrato in ben diciotto anni di non essere all’altezza di investire per creare rose di un certo spessore. Se Spalletti deciderà di andare via dopo l’episodio dello striscione? Dipende… se sarà l’unico credo di no, in caso contrario, se partita una contestazione costante, ci sono possibilità che si dimetta. Ripeto: ha le sue colpe, ma quello striscione non mi è piaciuto".
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