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16 May 1990: Dino Zoff (left) Juventus team coach and Stefano Tacconi (right) Captain of Juventus hold the UEFA Cup after the Final second leg match against Florentina in Avellino, Italy. The match ended in a 0-0 draw but Juventus won 3-1 on aggregate. Mandatory Credit: Simon Bruty/Allsport
A Radio Marte, nel corso della trasmissione "Marte Sport Live", è intervenuto Stefano Tacconi, ex calciatore della Juve, che ha parlato della sfida dei bianconeri col Napoli, e anche di Ospina. Di seguito le sue dichiarazioni.
"Ospina può avere problemi? Io meno mi allenavo e meglio andavo, tanto il portiere non deve correre. Io stavo talmente tanto fuori dal gioco che non me ne fregava niente, ho cominciato alla fine a giocare un po' con i piedi ma il calcio di oggi è molto diverso. Il portiere deve solo pensare agli affari suoi.
Napoli-Juventus sottotono? Non direi, la Juve peraltro deve stare attenta anche se Allegri ci ha abituato a queste partenze, anni fa vinse il campionato dopo esser stato a -15. Non bisogna mai darsi per persi, poi il campionato andrà avanti e dopo Natale vedremo come sarà la situazione.
Gerarchia o alternanza dei portieri? Con me non giocava nessuno, solo io, anche le amichevoli. Oggi il calcio è diverso, ci sono 3-4 portieri che non vanno sottovalutati per quanto riguarda lo spogliatoio. L'allenatore dev'essere bravo a fare spogliatoio e cercare di non rovinarlo. Ospina o Meret? Io punto sempre sui giovani, Meret è un buon portiere ed è giusto che abbia la possibilità di emergere e farsi vedere. Ospina ha esperienza ed è un buon portiere, l'allenatore ha mani buone sotto questo punto.
Szczesny? Un portiere psicologicamente va a seconda di come va la squadra, se la squadra non gira non gira nemmeno il portiere. La partita di domani è imprevedibile, ovviamente il Napoli è avvantaggiato perché gioca in casa.
Maradona? Abbiamo fatto tante battaglie, gliene ho dette anche troppe. Una volta gli dissi tramite giornali che non si doveva sentire Dio e lì mi sono beccato un po' di offese quando sono arrivato ma era il mio modo di caricarmi. Io doveva venire a Napoli per 2 volte, la prima dopo l'Avellino e poi l'altra quando ero fuori dalla Juventus, Moggi mi chiamava spesso offrendomi pure il doppio dell'ingaggio. Ma io sono testone: sono rimasto, ho continuato a giocare e ho vinto".
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