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SULLE loro magliette c’è scritto: ‘Gesù è più forte della camorra’. Tutti i giorni a Scampi

Redazione

SULLE loro magliette c’è scritto: ‘Gesù è più forte della camorra’. Tutti i giorni a Scampia, grandi e piccini, indossano questa maglietta per giocare con l’Oratorio don Guanella, un miracolo...

SULLE loro magliette c'è scritto: 'Gesù è più forte della camorra'. Tutti i giorni a Scampia, grandi e piccini, indossano questa maglietta per giocare con l'Oratorio don Guanella, un miracolo sportivo italiano. Pochi conoscono la storia di questo oratorio, fondato nel 1996 da don Aniello Manganiello, prete anticamorra a Scampia per oltre 16 anni, un prete da trincea, e che trincea!

Negli anni della massima violenza camorristica a Scampia, don Aniello e i suoi collaboratori decisero di fondare un'oratorio. Gli oratori, per anni, sono stati fucine di campioni, soprattutto la Nord: sui campetti gestiti dai preti sono nati talenti come Francesco Toldo, Rivera o Tardelli.

Così tra blitz e piazze di spaccio l'intuizione di un prete cambia la storia di un quartiere di una grande città meridionale. A giugno l'Oratorio don Guanella ha vinto la Junior Tim Cup, la più importante manifestazione sportiva dedicata al mondo degli oratori, promossa dalla Lega Serie A, da Tim e del CSI.

Tra gli 883 oratori in gara, a spuntarla allo stadio Olimpico di Roma è stato proprio l'Oratorio don Guanella di Scampia. Ora è il Sud la fucina di talenti.

Una soddisfazione immensa per i giovanissimi scampioti che hanno avuto l'occasione di alzare la prestigiosa coppa sullo stesso prato calpestato per 25 anni da Francesco Totti.

L'esperienza dell'Oratorio don Guanella sembra dirci: si può fare. Calcio e sociale insieme, ottimi risultati e grande attenzione per il prossimo.

La frase sulle magliette 'Gesù è più forte della camorra' è lo slogan perfetto per un'impresa sportiva senza precedenti. Oggi l'Oratorio don Guanella è innanzitutto un luogo, nel cuore di Scampia, un posto capace di accogliere tantissimi giovani, dai primi calci fino alla prima squadra. Dai sei anni fino ai 30 e passa.

La prima squadra dell'Oratorio don Guanella milita nel campionato di Promozione campano, nessuna squadra di Scampia era riuscita fino a ora ad arrivare a questo livello. Un campionato dove già si inizia a masticare calcio, dove iniziano a girare soldi, dove spesso corruzione, compravendita di partite, risse e anticalcio la fanno da padrone. In un'atmosfera del genere l'Oratorio don Guanella riesce a portare avanti una squadra, composta principalmente da giocatori dell'area Nord di Napoli senza soldi. Ripeto: senza soldi.

Nessuno viene pagato, mister, dirigenti e calciatori. Sono tutti in campo per raccontare un'altra Scampia, per dimostrare nel calcio dominato dai fondi degli sceicchi, dai vari Neymar, Messi, Cristiano Ronaldo, gente che guadagna 58 euro al minuto, che è possibile ottenere risultati senza bonifici, sponsor e presidenti facoltosi. Quest'anno i ragazzi dell'Oratorio saranno ancora in campo, sfideranno gente 'che prende i soldi', corazzate organizzate per vincere il campionato, piazze blasonate, sfideranno queste squadre senza sfigurare, perchè in campo i denari non hanno le gambe. Queste sono le storie che fanno bene al quartiere, le missioni impossibili in cui nessuno credeva.

I postini, i tipografi, i ragazzi del servizio civile, gli ex detenuti, i giovani che compongono questa variegata squadra non sono contro il calcio moderno, sono il calcio moderno, un esempio concreto dove lo sport è il centro del sistema, dove il gruppo viene prima del singolo, dove conta di più l'immagine che si dà del proprio quartiere piuttosto che il risultato della gara. E per i cinici, per gli amanti di frascome ' l'importante è vincere', per quelli che hanno appena scritto: ' è una favola, una squadra su un milione, questa è solo romanticismo calcistico, li voglio vedere quando devono pagarsi le trasferte, i completini, l'iscrizione', per quella gente che fa del calcio un mero business, i ragazzi concreti dell'Oratorio don Guanella vi aspettano allo stadio Antonio Landieri, stadio dedicato ad una vittima innocente di camorra, un ragazzo disabile di 25 anni, ucciso per errore in un conflitto a fuoco tra gli 'scissionisti' e i Di Lauro. Il biglietto non si paga, è gratis, soprattutto per i bambini. A noi piace pensare che il primo tifoso sugli spalti di cemento armato sia proprio Antonio Landieri, perchè noi crediamo ai miracoli, ai miracoli sportivi. Repubblica.