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Se è un problema di cazzimma allora quello striscione nazista deve risvegliare la bestia
Lo striscione esposto da quelle belve che facendo un'offesa al dio del calcio si definiscono tifosi del Verona (notizia peraltro riportata con sobrietà dall'Adige, nessuno stigma), non fa che confermare quello che stamattina è stato saggiamente ribadito dal Corriere del Mezzogiorno: "Nel mondo della curva del Verona, storicamente uno dei principali punti di riferimento dell’infiltrazione dell’estrema destra nelle tifoserie organizzate, la chiamano goliardia.
Una parola inaccettabile per definire la violenza verbale che ieri sera ha raggiunto picchi veramente disgustosi". Stiamo parlando naturalmente dello striscione esposto ieri sera dagli ultras scaligeri, uno messaggio scandaloso che suggerisce a Mosca e Kiev le coordinate geografiche di Napoli, la città da bombardare. Napoli, la culla di ogni male. "Nello stile della curva del Verona, ribadisce il Corriere, non è la prima volta che si giochi con il “non detto” per mandare messaggi macabri a tifoserie rivali". La speranza è che questo insano gesto possa risvegliare la bestia nei calciatori di Spalletti (quella stessa bestia che ha sonnecchiato durante Napoli-Milan).
Pensiamo a Diego: quando prendeva gli sputi e gli insulti su tutti i campi del Nord, si batteva il pugno sul petto e caricava a mille i compagni. Bisogna rispondere allo stesso modo, con rabbia. Orgoglio. L'indifferenza non può mai essere una risposta alla violenza, solo l'amore può. Ed è quello che stanno facendo i tifosi azzurri presenti a Verona. All'orrore nazista i tifosi ospiti stanno rispondendo con la gioia di chi vede il mondo a tinte azzurre. Canti e cori in diretta dal Bentegodi a sostegno della causa napoletana: "Io della maglia azzurra son innamorato..."
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