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Stadio Diego Armando Maradona (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
A Radio Punto Nuovo è intervenuto Marco (mantiene l’anonimato), steward dello stadio Diego Armando Maradona in vista della partita di sabato contro la Juventus. Gara che sarà valida per la giornata numero tre del campionato di serie A. A seguire le sue principali parole.
“Perché le persone non entrano in maniera ordinata allo stadio Maradona? La colpa non è degli steward, ma delle disposizioni che giungono dall’alto, facenti capo sia alle autorità competenti sia al Napoli, che decide l’orario di apertura dei tornelli. In occasione di Napoli-Venezia, lo stadio è stato aperto con un’ora di ritardo, ci sono stati tifosi che sono entrati alle 21, a gara già iniziata. Il controllo del green pass, che avviene con i telefoni personali degli steward, chiaramente toglie ulteriore tempo, anche perché spesso di sera non si riesce a inquadrare al meglio il QR code. A Napoli, inoltre, non ci sono i tornelli digitali e questo complica ancora di più il nostro lavoro. Quanto guadagna uno steward? Ieri, per l’amichevole con il Benevento, ho ricevuto 30 euro e il mio turno è durato sette ore, dalle 17 a mezzanotte. Il pagamento avviene tramite bonifico, non alla fine di ogni evento, ma il 15 del mese successivo. Non abbiamo un sindacato, veniamo contattati da una società che gestisce gli steward per le gare del Napoli. La partita con la Juventus? So che molti steward non vogliono venire a lavoro, perché hanno paura che, in caso di problemi nell’afflusso dei tifosi, le persone possano attaccarci fisicamente. Per una sfida del genere è necessario che gli steward siano tutti presenti, altrimenti c’è il rischio che ci siano incidenti. Le tutele degli steward? Nell’esercizio delle nostre funzioni siamo equiparati ai pubblici ufficiali”.
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