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(Getty Images)
Vincenzo Italiano, allenatore dello Spezia, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di RadioMarte, soffermandosi anche sui complimenti di De Laurentiis dopo il match di Napoli e il suo mito Maradona.
"Fa piacere essere seguito perché vuol dire che stiamo lavorando bene e che le cose vanno per il verso giusto. All'inizio nessuno scommetteva su questa squadra ma ora stiamo lavorando bene e togliendoci grandi soddisfazioni. Grazie a un gruppo di ragazzi straordinario stiamo facendo un ottimo lavoro. Noi abbiamo fatto una scelta all'inizio con il direttore di avere una rosa ampia, specialmente per il COVID-19 e per la partenza in ritardo. Abbiamo scommesso su questo, chiaramente il lavoro in settimana è più difficile. Ma se tutti si sentono inseriti nel progetto puoi riuscire anche a fare due formazioni e chiamare in causa chiunque, perché dimostrerà il suo lavoro. Grazie anche alla grande abnegazione dei ragazzi stiamo ottenendo dei risultati importanti. Spezia è una realtà, Napoli è un'altra. Qui da noi qualche passo falso si può fare, in altre situazioni dove si lotta per grandi traguardi e si va a duellare con le big bisogna essere sempre al top. La sconfitta contro di noi o contro il Genoa rientra nell'ambito della sfortuna e dell'imprecisione, il Napoli ha creato molto. In questo momento la squadra però è in lotta per tutte le competizioni: se riesce a concretizzare quanto crea può vincere e dominare le partite. Lo Spezia non si salverà perché gioca troppo bene? Mi auguro che chi dice questo faccia un grosso errore. Nelle partite per una neopromossa, che ha tantissimi debuttanti e stranieri, si deve arrivare al risultato attraverso la proposta. A Napoli ho detto che abbiamo giocato la partita più brutta perché se concedi così tanto non ti salvi e infatti dopo ci siamo messi a posto. Ma se non fai bene entrambe le fasi, che ti chiami Spezia o Milan, le partite non le porti a casa.
"Quando mi è stato detto che stava arrivando il presidente del Napoli a fare i complimenti alla squadra pensavo fosse uno scherzo, invece si presentò negli spogliatoi. Fu motivo di orgoglio e di enorme piacere, è venuto a fare i complimenti per quello che stiamo facendo. Ci siamo presi questo attestato di stima, siamo orgogliosi di questo. Da calciatore fui vicino al Napoli? Sì, confermo, nel periodo della Serie C del Napoli il direttore Marino ha cercato di portarmi lì, io ero al Verona in Serie B e lottavamo per un traguardo e non se ne fece nulla. Sono cresciuto con il mito di Maradona, correvo per guardare 90° minuto e avevo un poster a grandezza naturale con la maglia del Napoli e la fascia di capitano. Allenatore a cui mi ispiro? Se hai in testa un certo tipo di calcio o di proposta per vincere la partita in maniera organizzata piace vedere squadre che propongono, che cercano di arrivare al risultato senza speculare. A parte i tanti allenatori bravi che ci sono in giro, dico sempre che il modello Barcellona è un modello che nessuno riesce a copiare o cercare di proporre. Sono anni che fanno vedere grande calcio, mettono in campo ragazzi del settore giovanile. Una fonte d'ispirazione che in tanti dobbiamo cercare di proporre. Mi è piaciuta Napoli? Città spettacolare, ovviamente quando arriviamo stiamo pochissimo però per quanto riguarda lo stadio sono rimasto a bocca aperta perché è quasi tutto rifatto. Era già bello prima, adesso anche di più. Lavorare in una città così? A me ora fa solamente piacere sapere che gli addetti ai lavori mi apprezzato, vengo da una lunghissima gavetta e ho fatto sacrifici. Sentirsi apprezzati è bellissimo, in futuro vedremo".
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