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VIENNA, AUSTRIA - SEPTEMBER 10: Gyoergy Garics of Austria reacts during the FIFA World Cup 2014 Group C qualification match between Austria and the Republic of Ireland at the Ernst Happel Stadium on September 10, 2013 in Vienna, Austria. (Photo by Christian Hofer/Getty Images)
A “1 Football Club”, programma su 1 Station Radio, l’ex difensore del Napoli, Gyorgy Garics ha rilasciato alcune dichiarazioni su Luciano Spalletti. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
Di seguito le dichiarazioni di Gyorgy Garics:
"La mia esperienza al Napoli? Il gruppo era il segreto di quegli anni. Eravamo fiduciosi di creare qualcosa di importante. Il presidente era determinato a costruire qualcosa per il futuro. Ha avuto ragione lui, e da quel gruppo ne sono usciti tanti giocatori importanti: io stesso, ma soprattutto Lavezzi, Hamsik, Cannavaro, Pazienza e tanti altri. Abbiamo gettato le basi di un Napoli che oggi sta tenendo botta in un campionato molto competitivo. Per formare il gruppo serve l'uomo, che oggi purtroppo sta un po' svanendo. Oggi c'è sempre un po' meno passione e voglia di creare qualcosa di buono per la maglia e per la società. Si fa fatica a trovare ragazzi che vogliono lasciare il segno, ma bisogna ricordare che è sempre l'uomo che vince. Dietro il calciatore c'è sempre un uomo con dei valori".
"La cosa più difficile del fare l'allenatore è trovare la soluzione e dare il minutaggio giusto per far sentire tutti importanti. Tutti devono tenere dentro la voglia, ed alla fine il resto uscirà fuori. Spalletti è uno della vecchia scuola. Un esempio è anche la sua Roma, che era una delle squadre più belle da vedere, perché giocava a pallone. In questo caso è importante il gruppo, è un allenatore come con Mourinho o Ancelotti da questo punto di vista. Sta creando un gruppo che è contento e voglioso di portare a casa risultati".
"Serve sempre la fame. Nei momenti bui o quando è tutto troppo rosa e fiori serve quello. Se ti rilassi c'è sempre il prossimo che ti ruba il posto, e quindi l'obiettivo. Chi sa cosa significa stare in basso non se lo scorderà mai. Se hai dentro di te i valori che ti porti dietro dalla famiglia, puoi essere il ragazzo più talentuoso o ricco del mondo, ma non ti tirerai mai indietro. In questo Napoli quando c'è da pedalare si pedala,questo perché i ragazzi sono abituati e sanno da dove sono arrivati, anche grazie alle mani dell'allenatore".
"A quelli che vengono dal niente, quando assaporano la possibilità di migliorare la propria posizione, gli esce quel qualcosa in più. La magia è mantenere questi valori anche quando sei arrivato in alto, e questo si vedrà solo nel corso del tempo".
"Questa è una squadra che fino a cinque/sei anni fa stava sulla parte destra della classifica, e che negli ultimi anni ci ha fatto abituare ad un calcio bello ed ha sorpreso. È esagerato dire che non lotta per le zone alte. Non penso sia spacciata, magari ha fatto un passo indietro rispetto allo scorso anno, ma sono quindicimila in avanti rispetto a cinque/sei anni fa".
"Penso che sia un pareggio. Sarà un inno per il calcio italiano, che torna ad essere competitivo e bello da vedere. Ci terranno entrambe attaccate allo schermo fino alla fine del campionato".
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