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Spalletti in conferenza: “Sarò sempre al fianco del popolo napoletano. Sul futuro…”

Enrico Esposito

Le parole dell'allenatore toscano nell'ultima conferenza stampa dell'anno e del suo percorso alla guida del club azzurro

L'allenatore del Napoli Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza al termine della vittoria sulla Samp che ha sancito l'addio tra il tecnico e il club azzurro.

Le parole di Spalletti

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"Il finale che sognavo? Più di così non si può, voglio conservare questo ricordo per lungo tempo. Le emozioni? Siamo al top del piacere della felicità, della bellezza. È tutto straordinariamente bello, spero di mantenerla così luccicante per più tempo possibile. A Napoli ho imparato molte cose. Nessuno potrà interporsi nel sentimento che c'è tra me e questa città. Sarò sempre al fianco di Napoli e dei napoletani.Un mio ripensamento? Io sono uno che si impegna al massimo, al quale non scivola tutto addosso. Che devo essere fedele a me stesso, se piaccio o no è un problema degli altri. In questa scelta sono fedele a me stesso. Ci ho pensato bene, poi è chiaro che quando vai a incontrare serate come questa qui ti mettono in difficoltà, nel lasciare una squadra forte come quella che lascio. Lì ci ho pensato molto bene, gli ho detto tutto quello che avevo da dire, dal profondo del cuore. Ho figli grandi come loro, gli ho detto che forse qualche volta ho sbagliato a scrivere la formazione ma per loro ho una stima immensa. Fuori dal calcio possono chiedermi quello che gli pare, gli risponderei come fossero miei figli. Ho ricevuto cose indelebili da loro, grazie ai ragazzi".

Dopo Maradona c'è Spalletti? - "No. Ci sono persone che hanno lavorato bene insieme e hanno fatto di tutto per far avverare un sogno lungo 33 anni. Diego è uno di questi. Lo abbiamo sempre portato con noi.Una sfida alla guida di una grande nazionale? Io non ho problemi ad andare a lavorare in un posto grade o piccolo, non ho nessun problema. Ho a che fare prima di tutto con me stesso. Devo essere all'altezza dell'amore che riceviamo. La nazionale è un lavoro particolarmente stimolante da un punto di vista professionale. Ti fa staccare, ti fa tenere dentro. Hai allenamenti splendidi quando i giocatori cominciano a sgamarti che sei un bluff diventa un po' difficile però. Sarebbe sicuramente una bella soluzione. Prima però voglio partire dal basso, dagli Allievi... Che cosa farò la sera prima della prima partita del Napoli senza di me? Non penserò alla formazione. Ci saranno un po' di pensieri, cose normali che ho già provato qualche volta. Mi dispiace, qualche volta sarò contento, a volte triste. Sicuramente non guferò il Napoli non sono di quella pasta lì. Poi ci sarà modo di fare un discorso sui comportamenti a fine corsa. Nel calcio ci sono poltrone da re o da circo se la gente ti ritiene un pagliaccio. Il prossimo sogno mio e del Napoli? Il mio prossimo sogno è quello di essere in condizione di prendere decisioni per andare a scegliere quello che fare. A Napoli auguro tutto il meglio perché mi ha reso felicissimo e per essere all'altezza deve riavere altrettanta felicità che ho provato io. Forza Napoli e che Diego ci protegga".