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Spalletti: “Che emozioni a Napoli! Con ADL parlavo di Kim e Kvara tutte le sere. Sulla Champions…”
Quest'oggi venerdì 24 marzo si è svolta alle ore 10:30 presso la Sala dei Baroni al Maschio Angioino di Napoli, la cerimonia di consegna della XII Edizione del Premio Nazionale "Enzo Bearzort". Si tratta di un prestigioso riconoscimento assegnato quest'anno a Luciano Spalletti ed organizzato dall'Unione Sportiva ACLI con il patrocinio della FIGC. A deciderlo è stata la Giuria presieduta da Gabriele Gravina, Presidente della Federcalcio, e da Damiano Lembo, numero uno dell'US ACLI. Durante la celebrazione, è intervenuto anche l'allenatore del club azzurro per ringraziare i presenti del premio ricevuto.
Di seguito le dichiarazioni del tecnico italiano: "Si è parlato dell'indifferenza di quando sono approdato al Napoli per dei risultati i quali non erano così accettabili. Era necessario compattarsi e riunirci in un corpo unico per superare le problematiche. Per quanto concerne l'euforia della città, è difficile trattenerla. Avete visto quanto è bella Napoli? Ho scelto di vivere a Castel Volturno perché la città è meravigliosa. Anche i calciatori ora bisogna che siano bravi perché rischiano con un po' di euforia per i risultati di sentirsi appagati e questo è il peggior nemico che ci possa succedere. Ma tutte le volte che tento di fare dei discorsi quando ho timore cali l'attenzione, loro tutte le volte mi guardano a fine partita il giorno dopo come a dire: hai visto che non è così? Sono davvero fatti di una pasta diversa".
Sulla Champions: "Questa è una cosa che va vissuta totalmente e non vediamo l'ora di andarci a confrontare. Sono cose bellissime che non ho mai vissuto in 64 anni. Anche i calciatori devono stare attenti. Il tempo passa per non ripassare più e queste partite sono bellissime. Fisicamente la squadra sta bene, ho uno staff di prim'ordine grazie al presidente. Penso sia fondamentale capire che in queste partite non si porta dentro il passato perché ti vestono al meglio con tutte le tue qualità e difficilmente non le riproponi dentro la partita. Noi non possiamo portare questo minimo vantaggio in campionato. Si riparte da zero. Da zero . Era una delle qualità di Bearzot, questa. Lui è stato progenitore, fonte di ispirazione della nostra categoria. Dicevano fosse testardo ma io lo vedevo coerente rispetto alla conoscenza del suo lavoro".
Su Kim e Kvara: "Questo dubbio lo aveva anche De Laurentiis, se fossero pronti subito o meno. Prima di prenderli ci sentivamo di sera, su Kvara io ho lavorato in Russia e qualche domanda a qualche amico l'ho fatta. De Laurentiis mi esprimeva alcune perplessità sulla differenza tra i campionati ma oggi i confini calcistici sono più sottili, è più facile riuscire ad entrare subito in un programma e in un modo di valutare differente a quello di prima".
Sulla napoletanità: "Questo si percepisce anche stando al di fuori quando si vedono le immagini del Napoli e di Maradona e diventa forzato il dover assorbire e reggere una certa pressione che fa parte di amore e di passione. Qui si vive per il calcio, ma questo è ancora il tempo del lavoro, è un patto con la squadra e loro ce l'hanno bello chiaro. Poi si vedrà se si festeggerà. Dobbiamo stare attenti a non fare torti al resto della squadra. Se parliamo di calcio moderno, Di Lorenzo ha questa qualità di saper svolgere più compiti in più ruoli. Di Lorenzo è un difensore incredibile, quando costruisce ha qualità e si aggiunge ai centrocampisti dentro al campo, quando va davanti con le sue incursioni è uno che evidenzia più sforature sulla linea avversaria. Dentro questa qualità individuale c'è la crescita dei calciatori e insieme si diventa una squadra fortissima. In chiusura dico ai bambini che se si va a scuola si palleggia meglio...".
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