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Spalletti (Getty Images)
Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, con la vittoria contro il Genoa ha raggiunto i 76 punti in campionato in 37 partite. Cresce il rammarico ma anche la certezza di aver compiuto una stagione coerente e ordinata, con la consapevolezza di poter fare di più nell'anno che verrà (anche senza Insigne ndr). Nel frattempo, il tecnico toscano ha commentato così la gara ai microfoni di DAZN, quest'oggi.
Di seguito quanto dichiarato integralmente dall'allenatore azzurro:
"C'era un sentimento bello, un'aria intensa al Maradona. All'inizio siamo stati un po' frenati perché il Genoa ci è montato addosso, ci è venuto a sfidare. Poi noi siamo riusciti a far valere la nostra qualità in uscita..."
Sull'uscita di Insigne
"È chiaro che con i professionisti come lui qualche volta ti fanno anche arrabbiare, ma quando non ce li hai... Lorenzo fa parte di quella cerchia di giocatori che dal nulla ti creano la soluzione, è un prestigiatore del calcio. È come Del Piero, come Baggio, come Totti".
Sugli obiettivi stagionali
"Sarebbe troppo facile se venissero dichiarati a priori dalla società (ride, ndr). Danno fastidio delle differenze che si notano nei giudizi: alcune squadre non sono in lotta per la Champions ma potevano benissimo essere al nostro posto. Noi con quello straordinario inizio ci siamo ritagliati uno spazio differente e superiore, ma a tutti noi è dispiaciuto non essere rimasti fino in fondo. Ci dispiace e ci ri-dispiace, però poi è scorretto cancellare quello che abbiamo fatto. La ricerca giornalistica volta al cancellare ciò che hanno fatto questi ragazzi, ecco questo è sbagliato. Abbiamo fatto un grandissimo campionato. Dopo la sconfitta di Empoli hanno giocato tre gare bellissime, se non sarete voi a dar loro dei meriti lo farò io".
Sull'addio di Lorenzo
"Io ho iniziato a rimpiangerlo già da quando mi hanno detto che sarebbe andato via. Poi è chiaro che va accettata come scelta e che bisogna andare a ritrovare la stessa qualità in un suo eventuale sostituto. Ogni allenatore vorrebbe uno come lui nella propria squadra".
Su Dries Mertens
"Dries è bravissimo a fare gol, non sa solo rifinire. Gli si respira sulla pelle questa qualità: vede la porta e sa segnare. Ci sono dei momenti in cui si vede che il belga ha sensazioni diverse dagli altri, come quando ha provato a sorprendere il portiere da lontano. È come lo faceva giocare Sarri che si raccatterebbe il massimo da lui, in posizione da prima punta. Se resta? Io credo di sì, perché il presidente gli ha parlato. La differenza la faranno i loro accordi economici".
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