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Luciano Spalletti (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
Tutto pronto per Roma-Napoli, gara che si giocherà domani alle 18.00 allo stadio Olimpico e che sarà valida per la nona giornata di Serie A. A presentare il match è Luciano Spalletti in conferenza stampa.
Di seguito la conferenza stampa di Luciano Spalletti:
"Domani incontriamo una delle sette sorelle e la si può eliminare? Sì, è uno scontro diretto con uno degli inquilini del condominio più ambito d'Italia. Tutti ci vogliono viverci in questo condominio, l'importante è restare integro. Non ci sarà nessuno escluso prima. Tutti resteremo in corsa per la Champions fino alla fine, poi si vedrà".
Sull'importanza del match per Luciano
"Roma-Napoli è la mia partita, è la partita della mia vita. Per me però non sarà mai un gara contro un nemico, è una gara tra due parti di me. Non c'è nessun passato da sconfiggere per me, ma una gara importantissima per il futuro del Napoli. Ovviamente sarò tutto del Napoli e dobbiamo provare a vincerla, ma la Roma non sarà mai la mia nemica".
Sulle risposte ricevute dai giocatori
"Oltre alle partite, noi stiamo molto tempo insieme durante gli allenamenti o durante gli altri momenti della giornata. Ascolto i discorsi che fanno prima di arrivare all'albergo o in pullman prima di arrivare allo stadio. Tutti danno dei segnali positivi. Poi sono contento che avete fatto riferimento alle dichiarazioni di Koulibaly, Mertens, Insigne, Juan Jesus e Demme, tutti loro hanno fatto riferimento alla squadra".
Sulla rabbia della Roma e la pressione dell'essere capolista
"La gara è difficilissima, loro sono molto forti e hanno un tecnico fortissimo come Mourinho. José è uno di quelli che migliorano le qualità dei campionati. Io ho sempre guardato quelli più bravi: Mourinho è uno di questi. Poi c'è la partita e lì valuteremo cosa fare come scelte, iniziative, non aspettare il gioco degli altri o prendere confidenza col nostro. Sono convinto che la mia squadra saprà da che parte andare".
Sul cambiamento di Spalletti dopo due anni di stop
"Se sono cambiato in questi due anni? Dicono che ero nervoso, ma non lo sono. La mia non è antipatia ma simpatia selettiva! Dicono che mi deformo in base a chi incontro. L'importante è lasciare in pace la squadra, senza creare storie volutamente. Io sono più feroce di voi nelle critiche verso me stesso. Vado a volto scopertissimo quando mi guardo allo specchio. Su di me sono critico quando invece siete critici sulla mia squadra... allora si ride. Bisogna farli lavorare in tranquillità".
Sulla comunicazione efficace di Mourinho e di Spalletti
"A livello di comunicazione utilizzate strategie... ma chi è più bravo? Essere accostato a lui è un onore, ma non è avvicinabile. Mourinho è veramente differente, ci ha insegnato l'importanza anche delle conferenze e quanto sia fondamentale quello che si dice fuori dallo spogliatoio. La partita azzera tutto, in questo momento per significati diversi può dare una svolta ad entrambe le squadre e dovremo arrivarci al top e proporre il top".
Sui possibili fischi dell'Olimpico
"Io quei fischi non me li merito! So quanta amore, passione e ossessione ho dato alla Roma. Se me li faranno... a quella distanza sarà facile sopportarli e poi mi farò consolare da quel ricordo di quegli applausi che abbiamo avuto quando abbiamo fatto un calcio magnifico".
Sul paragone tra Mbappé e Osimhen
"Sabatini tra Mbappé e Osimhen sceglierebbe Victor in questo momento? Sono d'accordo ma io preferisco Victor sempre, non soltanto adesso! Il contributo di Osimhen? L'ha dimostrato anche nell'ultima in Europa. Si vede subito il suo timbro, il marchio di fabbrica".
Sulle "trappole" della Roma
"Se noi riusciremo a proporre il nostro gioco, allora le trappole saranno di meno. Se invece saranno gli altri a prendere le decisioni è chiaro che avremo maggior difficoltà. Non andremo lì a fare i passeggeri, vogliamo pilotare la partita".
Dall'inviata a Castel Volturno Claudia Vivenzio
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