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Luciano Spalletti (Getty Images)
Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, parla in conferenza stampa per presentare la sfida di domani sera contro il Cagliari valida per la sesta giornata di serie A. A seguire le sue principali parole.
"Stiamo benissimo, ci sentiamo avvolti dall'affetto della nostra città e dei nostri tifosi. Abbiamo anche la consapevolezza che ci saranno alti e bassi, momenti dove si possono fare meno risultati. Non ci precludiamo nulla, ma i candidati al titolo sono sette. Abbiamo la stessa possibilità di altre sei, parliamo di millesimi, ma noi non vogliamo le loro stesse quote. Dobbiamo essere pronti a tutto e fare meglio degli altri. Mi fanno piacere gli accostamenti ai grandi nomi che mi hanno preceduto su questa panchina. Questo non è solo il Napoli di Gattuso o Sarri, ma anche quello di Ancelotti e Benitez. Tutti hanno portato in dote qualcosa. Mi volete dare dei meriti, ma quelli vanno dati ai calciatori che hanno raggiunto grandi livelli per giocare nel Napoli".
"Da casa mia a casa di Mazzarri c'è un ponte che ci divide, ci conosciamo bene, siamo amici. Mi aspetto sicuramente un Cagliari organizzato, perché Walter sa organizzare bene le sue squadre. Contro l'Empoli non ha fatto una grandissima partita ma contro la Lazio ha già dimostrato di saper fare bene. Ci vorrà sicuramente il massimo delle nostre potenzialità e qualità. Dobbiamo saper cosa fare se troviamo una squadra che gioca in maniera unita e compatta. Cinque cambi? Dobbiamo essere pronti. Oggi ci sono i titolari del primo tempo e i titolari del secondo tempo. Poi ci sono quelli che non giocano e si allenano per giocare al fianco del compagno".
Spalletti continua: "Il turnover fra un po', ora c'è ancora chi deve trovare la condizione ed entrare in forma. Il terminale è lo spettacolo che facciamo, e così si alza il livello perché entra gente fresca. L'importante che si recuperi il tempo, perché così se ne perde di più. La concorrenza è agguerrita, più o meno siamo gli stessi dell'anno scorso anche se sono partiti Hysaj e Bakayoko. Gli altri però hanno fatto acquisti importanti. Chi ha talento prima o poi viene fuori. Faccio un complimento ai miei calciatori perché si allenano sempre al massimo, sanno cosa fare. Si stimolano tra di loro. Con queste caratteristiche è facile allenarli, abbiamo un capitano che rimette tutto a posto con uno sguardo, con la sola presenza. Lo stesso il comandante Koulibaly, sa parlare benissimo la nostra lingua, nello spogliatoio è un leader. Abbiamo una società grandiosa, che ha saputo sopperire a tutti i problemi come far tornare Ospina dalla Colombia in tempo. Oppure quando siamo andati a Leicester cercando subito una soluzione alla possibilità che alcuni giocatori non potessero venire".
"Ho notato miglioramenti anche dal punto di vista della personalità. Motivatore? Non sono uno psicologo, non è una definizione che mi piace. Si tratta del giusto lavoro di un tecnico saper sempre stimolare il proprio gruppo. Non bisogna restare bassi, il portiere deve saper giocare anche con i piedi e verticalizzare. Non lo dico solo io. A Leicester abbiamo iniziato male, contro la Samp Ospina ha dovuto fare due miracoli e poi ci ha pensato Osimhen. C'è ancora lavoro da fare. Stoccatore? Discorso da fare per gli incursori. Abbiamo Zielinski, Fabian già ci ha fatto vedere di saperlo fare, c'è Elmas. Mertens è voglioso di stare in questo gruppo. Abbiamo avuto contatti con il professore che l'ha operato e rientra prima perché è stato lui a voler esserci. Ounas? La posizione è valutabile da tutti, fa quel tipo di movimento che sa fare meglio. Rrahmani? Fa parte del discorso fatto prima, con tutti che si auto-alimentano. E quando hai un gruppo così unito e forte, non puoi che far bene. Anguissa non lo conoscevo. Poi quando ci siamo informati su che tipo di calciatore fosse, tutti hanno dati pareri positivi che stiamo riscontrando. Esegue quello che gli chiedi senza obiettare. Non si può fare un discorso ad ampio raggio. Ghoulam ha voglia di esserci, se sta così la prossima lo portiamo. Lobotka è già dentro. Se ce n'era un altro di questa qualità qui da buttare dentro, l'avrei fatto in prima persona perché di giocatori così abbiamo bisogno".
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