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Spalletti in conferenza: “Imbarazzante la disponibilità dei miei, col Liverpool finalina”

Domenico D'Ausilio

Le parole in conferenza del tecnico del Napoli

Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza commentando la vittoria degli azzurri contro i Rangers in Champions League.

Spalletti in conferenza

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"Energie mentali e fisiche risparmiate? I ragazzi hanno la capacità di farsi trovare sempre pronti. Si fanno trovare pronti in qualsiasi partita, anche se non giocano quella precedente. E quando questo atteggiamento monta nello spogliatoio diventa una forza incredibile, lo si è visto sui recuperi di Politano e Raspadori. Questo permette e permetterà se si continuerà a farlo di avere giocatori sempre freschi in grado di fare la differenza".

Sull'incisione di Spalletti sul Napoli

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"Hanno ragione i miei colleghi, contano i calciatori forti. Io ne ho diversi per cui mi permette di fare e di essere l'allenatore di una squadra che fa queste partite così. Ci sono ragazzi seri che hanno voglia di fare la loro professione al meglio, a tutti piacerebbe giocare così come ad Osimhen piaceva entrare dopo il gol segnato a Roma. In un primo momento avevo chiamato Kvaratskhelia per entrare, in un quarto d'ora si poteva fare, e avevo bisogno di tenere palla: il fatto che l'avessero loro costava corsa e fatica, se fai possesso diventa meno difficoltoso e faticoso l'ultimo quarto d'ora. Poi dopo il 3-0 ho chiesto a Kvara di risedersi e per lui è andata benissimo: è tanta roba questa disponibilità, diventa quasi imbarazzante. Difficilmente l'ho avuta in carriera".

Sulla lotta per il primo posto con il Liverpool

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"15 punti e 20 gol senza aver vinto ancora il girone? Se c'è dentro una squadra come il Liverpool è strano essere lì in cima, è l'opposto, le valutazioni vanno fatte correttamente. È una finalina che la squadra si è guadagnata con tanta fatica, è bello andare lì contro quell'allenatore lì, sarà una serata bellissima, senza tensione da portarci dietro e sono sicuro si faranno trovare pronti. Le scelte contro il Liverpool saranno influenzate da quelle con l'Atalanta? Se cambi sei giocatori ed il risultato è quello di stasera, potremo cambiare giocatori e fare una partita di livello con giocatori freschi. Da stasera a sabato diventa difficile recuperare tutte le energie, il fatto che si facciano trovare pronti ed aver capito il meccanismo di dover sopportare le mancate scelte per poter poi dare di più nella partita successiva diventa fondamentale per il prosieguo del campionato".

Sull'aggettivo per il Napoli

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"Bravi, l'aggettivo è bravi perché sono stati bravi. Poi c'è da vedere se riusciremo ad esserlo anche in futuro, ma per oggi e per molte altre volte bisogna fare i complimenti. Per i superlativi bisogna aspettare un po' di tempo".

Sull'inarrestabilità del gruppo

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"Da un punto di vista di allenatore preferisco che si corra il rischio di avere delle difficoltà a mantenere il livello di calcio che stiamo facendo. Poi dipende sempre da quello che abbiamo detto prima: la disponibilità e la qualità dei giocatori. Noi le abbiamo entrambe queste caratteristiche e per questo dormo abbastanza bene".

Su Raspadori e Ndombele

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"Giacomo è un po' come tutti, non ha avuto un ruolo ben preciso perché poi quando c'è questa chimica del ricevere palla e prendere lo spazio libero, tutti si adeguano a quello che è lo spazio che si crea. Per cui uno decide e l'altro asseconda la decisione, nel primo tempo eccetto un po' Politano a cui era stato chiesto di restare più aperto per sgranare la loro linea difensiva, ho visto Elmas fare il mediano, Lobotka dentro il traffico sulla trequarti, e quando la palla si muove velocemente e c'è qualità e continuità, è quasi sembrato che la squadra fosse senza ruoli. E ciò va ad acchiappare molte cose della difficoltà dell'avversario nel posizionarsi contro una squadra veloce. Ndombele ha giocato bene, l'ho visto un po' stanco ma ha queste reazioni che sembra un po' compassato e poi dà una vampata. È uno sveglio, che capisce il calcio ed il gioco importante. C'è da trovare chi non ti aspetti".

Sui giovani italiani

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"È una difficoltà del calcio italiano pensare che i giovani non abbiano la possibilità di esibire subito delle caratteristiche professionali fatte di cose importanti. Noi abbiamo una squadra abbastanza giovane, però gente come Raspadori fa parte della Nazionale, Simeone ha segnato ovunque, se si allenano in un certo modo tra di loro è facile far crescere anche chi ha giocato di meno come Gaetano e Zanoli. Va a prendere il comportamento di Di Lorenzo, ad esempio. Ci sono tante situazioni che portano alla crescita anche non giocando. Gaetano anche stasera è entrato con quella sicurezza e personalità che per diventare giocatori top bisogna riscontrare anche in giocatori giovani".