Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa al Konami Training Center di Castel Volturno questo pomeriggio. Focus delle sue parole la corsa allo Scudetto, che giornata dopo giornata si fa sempre più vicino e la partita contro la Cremonese di domani alle ore 20:45, che potrà presentare delle insidie ben specifiche nelle caratteristiche del gioco avversario e nella sottovalutazione dello stesso. Sotto alla foto le dichiarazioni riportate integralmente.
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Spalletti: “Cremonese difficile da stanare, serve qualità. Nessuno regala punti d’ufficio”
Spalletti in conferenza
"Champions? Non ci penso. Ho troppi motivi per pensare alla partita di domani senza andare a disperdere attenzioni o pensieri che ci serviranno dentro la partita stessa. Non abbiamo ancora dimenticato che la Cremonese ci ha eliminati dalla Coppa Italia, abbiamo potuto constatare in quella occasione tutte le qualità che questa squadra comunque ha".
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Gara trappola?
"Se si va a vedere all'andata abbiamo segnato quasi alla fine. La Cremonese ha questa caratteristica: le partite non gli sfuggono mai di mano e hanno continue reazioni. È difficile metterli ko. Sanno difendersi e ripartire, cercano gioco lungo con Ciofani che rende giocabili tutti i palloni ma sanno pure muovere il pallone a terra. Partita per noi fondamentale, perché come abbiamo detto anche nella scorsa settimana se siamo il Napoli ci sono due tipi di partite: gli scontri diretti e le partite da vincere assolutamente. Questa è la seconda. Si cresce sempre in base ai risultati che portiamo a casa perché facciamo delle nuove conoscenze e aumenta l'autostima, l'entusiasmo. Consapevolezza di avere qualità...Spero che anche i tifosi abbiano l'atteggiamento giusto e così mi pare, da ciò che sento. Abbiamo bisogno del loro sostegno in questa partita, senza previsioni".
Sugli aspetti tattici: il recupero palla
"È uno dei temi. Le squadre che giocano con queste qualità... contro di loro devi essere bravo quando perdi la palla a portare questa riaggressione istantanea, cattiva. Bisogna andargli subito addosso, perché ogni secondo che passa sono metri che utilizzano per aprire la squadra. Se non arrivi in tempo fai fatica..."
Sulla gara di Coppa Italia
"Quella sera ci siamo rimasti male: a noi per certi versi serviva per far vedere quanto siano forti Gaetano e Zerbin, Zedadka - che è un calciatore anch'egli forte -. Insomma la Coppa Italia sarebbe stata una competizione totalmente da attribuire a chi non giocava le partite precedenti o vicine, serviva per un completamento del nostro lavoro, per fare esperienze perché abbiamo una rosa che - se stanno tutti bene - possono permettersela una partita in più, come è oggi. A volte anche fare il viaggio, portare le valigie, fare il ritiro... diventa una piccola fatica. Se avessimo avuto occasione di fare bene le scelte poteva servirci per delle cause, invece non ce l'abbiamo più e ci dispiace, ci sono girate le scatole".
Sull'atteggiamento
"L'atteggiamento delle gare scorse è stato giusto, mi aspetto che ci sia sempre ricerca di fare risultato, prima che entri in gioco nervosismo, che passino troppi minuti e via dicendo. Vorrei qualche verticalizzazione in più, qualche sforatura maggiore, qualche gioco nello stretto attraverso la loro linea difensiva in più. Questo potremmo migliorare, ma posso comunque dire che abbiamo sempre gestito bene".
Sul contratto
"In questo momento il mio contratto è solo un minuscolo dettaglio all'interno di una grandissima occasione. Se poi abbiamo voglia di crearci problemi è sufficiente parlare del futuro, del contratto dei calciatori, del suo (si riferisce al giornalista ndr)".
Sulla carriera: momento più alto?
"Chi fa bene il mio lavoro, o meglio per far bene il mio lavoro bisogna giudicare i calciatori. Non serve giudicare se stessi. Quando sono a casa mi viene da pensare se ho gestito bene gli allenamenti o se avevo dato delle cattive indicazioni, però si fa in confidenza, tra me e me. Per quanto riguarda meriti o altre considerazioni... passa tutto attraverso il buonsenso, l'intelligenza e la qualità dei calciatori. Attualmente la squadra ha dato poche possibilità di aggrapparsi a qualcosa perché sono ragazzi seri, professionali. Li trovo tutti di buonsenso, perché poi non è semplice creare un clima come quello che c'è qui. È merito di tutti quelli che lavorano nel Napoli, ma soprattutto di quella che è la fattura, l'educazione di questo gruppo".
Sull'apporto dei tifosi
"Mi emoziona tanto quest'empatia. Viene fuori sempre un clima bellissimo durante le nostre partite, e io ci trovo dei vantaggi. Il pubblico mi aiuta a dare qualcosa di più alla squadra e viene anche uno spettacolo più bello, più godibile. Viene trasferito più entusiasmo nello spogliatoio perché noi siamo contenti se il pubblico è contento. Abbiamo un po' bisogno del sostegno dei tifosi per come siamo fatti caratterialmente: quando il tifoso del Napoli sta bene, il Napoli fa star bene il suo popolo e questa cosa mi riempie di gioia. Sentirli che si organizzano per questa partita mi rende felice, aumenta il dispiacere perché non ci saranno a Sassuolo".
Sul valore sociale di una vittria...
"Lei ci vuole creare problemi? Ho detto che se ci proiettiamo oltre la Cremonese ci create problemi. Sento cose su quanti punti bastano, quanto manca, poi io non sono bravo a fare i conti e quindi ce l'avete con noi. C'è chi dice basta vincerne 13 per la matematica, e quindi c'è da vincerle! Chi ce le dà da vincere? Qualcuno ce le regala? Le sembrano poche?"
Qualcosa da recriminare?
"No, do il massimo tutti i giorni come i miei calciatori. Quando uno dà il massimo è a posto con la coscienza e non ha rimorsi. Noi non ne abbiamo".
Su Gaetano
"Gaetano diventerà uno dei più forti centrocampisti in circolazione. Deve giocare? È vero, però poi ci sono altre considerazioni da fare. Altri calciatori... e purtroppo quando si fa questo mestiere qui a volta bisogna lasciar fuori qualcuno e a volte non è neanche meglio di quello che gioca, ma solo più funzionale. Sono considerazioni che si fanno in base anche ai risultati che ne vengono fuori, al contributo di squadra".
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