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Spalletti: “Ho accettato Napoli convinto di vincere. Scudetto? Ce lo stiamo trezziando”

Spalletti
L'allenatore azzurro presenta il match di Udine in conferenza stampa, partita valida per la 33a giornata di serie A
Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

Luciano Spalletti presenta Udinese-Napoli in conferenza stampa, partita valida per la 33a giornata di serie A e che può significare lo scudetto matematico per gli azzurri. A seguire le sue principali parole, a partire dalle 12.30.

Le parole di Spalletti

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"Ho letto l'intervista di Marino e sono d'accordo quando dice che i successi del Napoli sono partiti dalla serie C, ci hanno lavorato in tanti per arrivare a questo livello qui. Ad Udine ci sono tante persone competenti come i Pozzo, quando sono stato lì siamo arrivati in Champions un anno e nell'altro anche avevamo fatto bene. Una piazza dove si lavora bene, si sta bene e si fa calcio. Erano bei tempi quelli. C'era anche Sottil, un allenatore che oggi si vede è molto preparato, ma anche quando giocava si vedeva già che era un leader in campo. Questa partita ci fa venire solo in mente pensieri belli. Cosa penso sullo scudetto? Ce lo stiamo trezziando piano piano, come dicono a Napoli! Ho a che fare con una squadra purosangue, mi fa piacere che abbiano fatto vedere da subito la loro qualità e il loro carattere nonostante alcuni momenti difficili. Da questo scudetto ne trarrebbe vantaggi non solo il Napoli ma anche la città. Dobbiamo però fare quello che abbiamo sempre fatto, e andare a lavorare come fatto fin qui sia oggi che dopo". 

Sull'Udinese

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"Dobbiamo fare le cose fatte sempre. Vedere gente dispiaciuta domenica all'uscita dallo stadio è una cosa che ci mortifica. Perché non vorresti mai dare queste piccole delusioni. Noi ci nutriamo della felicità della gente. Già domenica lo stadio mi ha fatto capire qual è la portata dell'impresa che stiamo portando a termine. Uno stadio pieno di sciarpe, colori azzurri e tanti bambini. Deve essere la festa di tutti. Siamo sempre un po' timorosi e insicuri nelle scelte che poi ti porti alla lunga. Ma fin qui abbiamo fatto le cose in maniera corretta, mettendo le nostre qualità. Non dobbiamo mai perdere l'atteggiamento e la convinzione di poterci confrontare con ogni avversario. Questo lo faremo anche contro l'Udinese. Sottil è bravo come ho detto prima perché già in campo era un po' allenatore, sono una squadra fisica e arrivano con più uomini nell'area di rigori. Una delle migliori in ambito europeo, non solo italiano, in questo ambito qui. Quindi ci sarà da prepararla bene. Però rispetto sì, ma paura no".

Spalletti sul rinnovo

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"Io devo essere prima soddisfatto con me stesso, prima degli altri. Se riesco ad essere all'altezza di ciò che posso fare allora sono contento. Sono nelle condizioni di poter fare il calcio che mi piace, come sempre è successo qui al Napoli. Poi lasciamo stare i discorsi di buona sorte, cattiva sorte. Devo sempre essere convinto che le cose che succedono passano dalla mia volontà. Di sicuro questa situazione che stiamo vivendo mi farà stare tranquillo in qualsiasi altro contesto. Il mio rinnovo? C'è chi vuole parlare del contratto di Spalletti ma secondo me ci sono ancora da fare tante cose che sono più importanti e belle del mio contratto. Ad esempio continuare a giocare queste sfide al massimo, festeggiare perché è giusto festeggiare. Dare a Napoli quello che merita e poi da lì si parte e si vedrà. Quest'anno stiamo giocando il secondo tempo, tutto parte dal primo ovvero il campionato dell'anno scorso. Ho ricevuto un contributo importante anche da calciatori che non ci sono più affinché venisse fuori la squadra di oggi. Il tutto parte dall'anno scorso quando avevamo giocatori importantissimi che oggi non ci sono più come Insigne, Ghoulam, Mertens, Koulibaly. Loro ci hanno detto molto su come si deve indossare la maglia del Napoli".

Sul perché è venuto al Napoli

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"Lo sguardo che feci a De Laurentiis in conferenza quando parlò di scudetto? Quando sono arrivato al Napoli ho firmato secondo voi per quale motivo? Per quale motivo secondo voi Spalletti viene al Napoli? Per portare uno stipendio a casa? Sono un fortunatissimo, una bistecca al giorno riesco a mangiarla per tutta la mia vita! Dunque la risposta è una sola (vincere, ndr). L'anno scorso per essere arrivato terzo mi avete attaccato gli striscioni che dovevo andare via. C'è chi si diverte a criticare, poi c'è da capire che se chi lo fa tiene al Napoli o meno. Però è naturale venire qui per vincere. Quando si accetta Napoli devi fare risultati, io sono venuto convinto di poter fare qualcosa di importante. Poi non so se ci riuscirò o no, ma la convinzione iniziale era quella, bella chiara. Non quella di fare un soggiorno a Napoli perché è una città bellissima e stimolante. Secondo me la bellezza di Napoli la vedo più io che voi, perché ci siete dentro. Mentre chi arriva un giorno all'improvviso resta folgorato. Se questa è la squadra più forte che ho allenato? Non lo so, non si possono fare paragoni. Sono fortunato, ho allenato diverse squadre forti e giocatori fortissimi. Bisogna essere bravi a far venir fuori un discorso collettivo che duri nel tempo. E io sono riuscito a mettere tutto dentro questa squadra. E poi c'è la bellezza quando giri la città e vedi tutto questo".

Sui singoli

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"Kvara è un giocatore magnifico, stupendo, delizioso. Un giocatore top da un punto di vista della qualità, un top player nonostante la giovane età. Osimhen anche ha numeri pazzeschi, ma si può sempre migliorare come ad esempio sul gol di Dia della Salernitana. Quando trovi un terzino come Di Lorenzo a cosa pensi? Solo al giochetti che puoi fargli?! Siamo contenti di quanto fatto sia in fase difensiva che offensiva domenica. Però poi in campionato di Di Lorenzo ce n'è solo uno che può giocarle tutte con la stessa costanza, senza cali, senza guardare chi ha davanti. Tutte queste partite qui necessitano che ci siano tutti calciatori forti per poter stare dentro queste competizioni. Altrimenti succede quanto capitato con la Cremonese e si va fuori giustamente. La maglia è sempre quella lì, il livello di calcio deve essere sempre quello lì, chiunque scenda in campo".