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Manolo Gabbiadini, attaccante del Southampton, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. Ecco quanto detto:
"L'Italia va al Mondiale. Per forza, non ci sono alternative. Lo vogliamo noi e lo vogliono i tifosi. In Inghilterra si vive un bel calcio. Volevo fare quest’esperienza e ora me la sto godendo. Insieme a me ci sono mia moglie Martina e mio figlio Tommaso. La Premier è bellissima, molto istintiva. Qui si gioca un calcio meno tattico rispetto a quello italiano. Non c’è un campionato migliore dell’altro, ognuno è affascinante a modo suo".
Sull'arrivo al Southampton: "Ero già preparato, la trattativa è durata un mesetto. Nel frattempo mi sono informato sulla città. Ho sentito anche Graziano Pellè, che era stato al Southampton prima di me: mi aveva detto che la città è bella e c’è una società fatta di persone perbene".
Sulle mancanze dell'Italia: "Il cibo. In particolare i tortellini in brodo. Con il freddo che fa qui mi farebbero comodo. Il calciatore che qui mi ha impressionato di più tecnicamente è Boufal. Con la palla al piede è impressionante. Se avesse giocato a calcio a 5 sarebbe diventato il Maradona del calcetto. Mi ispiravo a Diego Milito. Quando ci siamo affrontati gli ho chiesto la maglia, ma non me l’ha data perché aveva perso ed era arrabbiato. Non sono un collezionista di maglie, quelle che mi regalano le do sempre in beneficenza".
Sullo scudetto: "Il Napoli sta facendo cose importanti. Sono due anni che gioca il miglior calcio in Italia, è stato bravo Sarri a dare la sua impronta alla squadra. Spalletti ha dato qualcosa in più all’Inter che non avendo le coppe è agevolata. Ma c’è sempre la Juventus. Se la giocheranno queste tre squadre. Sarri è molto attento ai particolari, quasi maniacale. Non vuole lasciare nulla al caso, prepara anche le rimesse laterali".
Sul gol al quale è più legato: "Forse il primo in Serie A. Ma anche quello fatto a Napoli con la maglia del Bologna, la rete dell’1-0. Quando si entra al San Paolo è sempre emozionante, figuratevi a 20 anni".
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