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Lo slang è lo stesso: transalpino: ma i contenuti sono radicalmente diversi. Kalidou Koulibaly

Redazione

Lo slang è lo stesso: transalpino: ma i contenuti sono radicalmente diversi. Kalidou Koulibaly sa molto bene di cosa sta parlando. ‘Sono felice di vivere e giocare a Napoli: stare qui è un gran bel sogno per me e anche per i...

Lo slang è lo stesso: transalpino: ma i contenuti sono radicalmente diversi. Kalidou Koulibaly sa molto bene di cosa sta parlando. 'Sono felice di vivere e giocare a Napoli: stare qui è un gran bel sogno per me e anche per i miei parenti, che vengono a trovarmi spesso e con piacere', racconta con sincero entusiasmo Kalidou Koulibaly, che si appresta a concludere la sua quarta stagione con la maglia azzurra. Quello di Frederic Guerra, agente francese che ha la procura tra gli altri di Gonalons, capitano del Lione e vecchio obiettivo di Aurelio De Laurentiis, ha invece tutta l'aria di essere solo un 'pour parler': tra l'altro di seconda mano e chissà se davvero informato. 'Mi hanno detto — svela a radio Kiss Kiss — che Tolisso in estate era a un passo dal trasferimento nella vostra città. Poi lo hanno spaventato con i discorsi sulla realtà violenta in cui avrebbe rischiato di trovarsi. Io so bene che la verità è un'altra, tuttavia pure da noi si vede Gomorra e il ragazzo forse si è spaventato'.

Fatti da una parte, pettegolezzi (pure un po' snob) dall'altra. Koulibaly, che aveva il doppio passaporto e ha preferito la nazionalità senegalese a quella transalpina, è un uomo di mondo e s'è ormai integrato alla perfezione nella realtà di Napoli: fino a innamorarsene. 'Era il mio sogno venire a giocare qui e lo dimostro ogni settimana durante e alla fine delle partite: quando sono il primo a festeggiare in caso di successo. Porto spesso allo stadio anche mio figlio ed è stupendo vederlo esultare ai nostri gol. Speriamo di poter vincere a breve qualche trofeo di prestigio per la città e per i tifosi, che aspettano da tanti anni delle soddisfazioni e meriterebbero di ricevere finalmente un regalo. Non tutte le squadre hanno un pubblico del genere, al contrario. Erano in tantissimi con noi nella trasferta di Sassuolo e ci è dispiaciuto davvero di non aver portato a casa i tre punti', ha detto il difensore alla radio ufficiale del club, dando la sensazione di aver messo da parte i suoi propositi di addio, che avevano invece tenuto banco nell'estate scorsa. 'Sarebbe speciale trionfare con la maglia azzurra e nessuno di noi farà un passo indietro, anche nella volata per il secondo posto. Qualificarci direttamente per la prossima edizione della Champions, nonostante il ritardo in classifica dalla Roma, rimane ancora il nostro obiettivo. Nello spogliatoio siamo tutti convinti di poter fare il pieno nelle cinque giornate che rimangono da giocare..'.

Koulibaly è concentrato sulle sfide che attendono il Napoli, a cominciare da quella di domani sera a San Siro (ore 20.45) contro l'Inter. 'Sappiamo che ci aspetta una partita difficile, con un avversario che spesso ci ha creato delle difficoltà. Ma gli errori commessi con il Sassuolo ci sono serviti da lezione e stiamo lavorando per smetterla di prendere tanti gol: che è il nostro vero cruccio'. Del resto della sua avventura in maglia azurra il difensore è invece entusiasta. 'Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo e giochiamo anche un gran bel calcio, al di là del piacere di vivere in un bel posto'. Il giocatore senegalese confessa di averne parlato pure col suo connazionale Keita: l'attaccante della Lazio che piace a De Laurentiis. 'Se sto sponsorissando la trattativa? No: è normale raccontarsi le rispettive esperienze tra compagni..'. Di certo, però nei discorsi tra i due la violenza e Gomorra avranno avuto un ruolo soltanto marginale. E lo stesso Tolisso, sussurrano da Castel Volturno, si sarebbe tirato indietro nella scorsa estate per altre motivazioni: non avendo la certezza di un posto da titolare con Sarri. Il resto è un pour parler: pettegolezzi. Repubblica.