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(Getty Images)
Nel corso della trasmissione 'Punto Nuovo Sport Show' in onda su Radio Punto Nuovo è intervenuto Inacio Pià. L'ex azzurro ha parlato delle situazioni di mercato del Napoli. In particolare ha commentato il possibile arrivo di Simeone, ma anche l'addio di Koulibaly che ha destabilizzato l'ambiente. Inoltre ha parlato anche del giovane Kvaratskhelia che ha impressionato durante il ritiro di Dimaro.
Di seguito le sue parole a :
"Sarà un mercato particolare, con il Mondiale di mezzo quello vero sarà il mercato di gennaio. Al Napoli resto ancora molto legato, ma vedere la piazza in questo momento mi fa pensare. La cessione di Koulibaly, soprattutto, ti fa riflettere a come stia cambiando il progetto tecnico degli azzurri".
Su Simeone
"Simeone per Petagna? Petagna ha trovato poco spazio a Napoli, prima con Gattuso e poi con Spalletti. Simeone è un calciatore diverso, che viene da una stagione fantastica. Poi è un argentino, ha affetto per una piazza particolare per loro come Napoli. E' un calciatore che casca bene per la filosofia di Spalletti. Di certo è una pedina in attacco importante per dare una spalla ad Osimhen".
Su Mertens
"Mertens? E' un calciatore che ha fatto benissimo a Napoli ed è un attaccante ancora affidabilissimo. Bisogna capire cosa vuole fare la dirigenza. Se l'obiettivo è fare qualcosa di importante nell'immediato, rinnovarlo sarebbe la scelta migliore. Se invece vai su uno più giovane, è chiaro che l'obiettivo si dilata nel tempo perché devi ricominciare un ciclo".
Su Kvaratskhelia
"Kvaratskhelia? Le qualità non si discutono, il tasso tecnico è importante. Tutto starà vedere come approccia il campionato italiano, con Spalletti potrà imparare tanto e anche farlo velocemente".
Sui malumori dei tifosi
"Disamore tifosi Napoli? Ai miei tempi il Napoli era in ricostruzione totale, mancava tutto. Siamo riusciti nel nostro piccolo a creare più contatto tra la piazza e la squadra. E nei momenti di difficoltà, nonostante certe trasferte assurde, riuscivamo a spostare 20-25mila napoletano... Questo ti fa capire che se c'è il contatto tra squadra e tifosi, tutto diventa più semplice. Ora non so cosa manca. Napoli è una città importante che deve lottare sempre per qualcosa di importante. Poi è chiaro, se dopo ogni tre anni cambi squadra e struttura, è difficile far affezionare i tifosi alla squadra e al progetto".
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