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Sette gare in venti giorni non sono un ostacolo insuperabile, ma di certo un primo ed importante ban

Redazione

Sette gare in venti giorni non sono un ostacolo insuperabile, ma di certo un primo ed importante banco di prova per un Napoli che ha cominciato come meglio non poteva. Quattro gare ed altrettante vittorie, un Playoff Champions superato alla grande...

Sette gare in venti giorni non sono un ostacolo insuperabile, ma di certo un primo ed importante banco di prova per un Napoli che ha cominciato come meglio non poteva. Quattro gare ed altrettante vittorie, un Playoff Champions superato alla grande ed una partenza sprint in campionato, cosa mai avvenuta nei primi due anni di gestione Sarri. Ora, però, viene il bello, visto che tra campionato e Champions la squadra azzurra dovrà dare il meglio: si riparte domenica sera da Bologna, poi la prima gara di girone europeo in Ucraina contro lo Shakhtar Donetsk, quindi il derby al San Paolo col Benevento.

Per presentarsi nel migliore dei modi alle prossime gare, il Napoli rimasto a Castel Volturno si è dato da fare durante la sosta delle nazionali. Tredici gli azzurri lontani, ma Sarri si è diviso tra campo ed ufficio per capire come continuare sulla buona strada intrapresa. I calciatori sono arrivati tutti negli ultimi due giorni, ultimo atteso all'appello era Nikola Maksimovic, il serbo rientrato a Castel volturno nelle scorse ore. In mattinata, Sarri si è dedicato proprio ai difensori, convinto che le prestazioni del pacchetto arretrato potranno fare la differenza nelle prossime due trasferte.

Nel pomeriggio, poi, primo allenamento con il gruppo di nuovo al completo. Nessun problema fisico importante per chi è stato impegnato con le rispettive selezioni nazionali, ma tanta attenzione da parte dello staff azzurro. A rifiatare al Dall'Ara, però, potrebbe essere Jorginho, l'italo-brasiliano che non è stato chiamato da Ventura due settimane fa e chesarà valutato nelle prossime ore dopo i fastidi al piede. Al suo posto potrebbe esserci spazio per Diawara, ex rossoblu che non ha lasciato Bologna nel migliore dei modi. Il Mattino.