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LA SERIE A CHE VERRA’ – L’Emilia mai così ricca, Cagliari sogna, l’Udinese spera

Redazione

La rubrica sulle squadre ai nastri di partenza della prossima serie A: dai quattro club emiliani all'ambizioso Cagliari, passando per l'Udinese

Tra poco più di due settimane sarà finalmente serie A, ai nastri di partenza si presenteranno come l'anno scorso ben quattro squadre emiliane, un record o quasi da queste parti. Se c'è una cosa che la passata stagione ha detto, è che Bologna, Parma, Sassuolo e SPAL non sono ai nastri di partenza come vittime sacrificali designate, anzi. Dal sogno europeo ad una salvezza tranquilla, la loro dimensione sembra essere delineata. Così come Cagliari e Udinese.

BOLOGNA

La squadra felsinea è quella che meglio si è piazzata lo scorso anno, decima, eppure è quella che più ha rischiato durante la stagione. Com'è possibile? Merito di Sinisa Mihajlovic, capace di fare circa 30 punti in meno di un girone. Media da Europa, lì dove adesso punta il club di Saputo. La malattia che ha colpito il tecnico serbo ha messo sotto choc l'intero ambiente, ma questo non cambierà i propositi ambiziosi, con una squadra ancora più compatta intorno al proprio allenatore che presto tutti si augurano riprenderà il posto in panchina, nel frattempo affidata al suo vice. Il merito del Bologna è aver mantenuto la stessa squadra dei record, nessuna cessione eccellente, qualche arrivo interessante. Chissà se basterà per sognare l'Europa. Ma sicuramente partirà in avanti rispetto l'estate scorsa.

PARMA

Il club ducale è tornato nella massima serie dopo il fallimento e l'ha fatto alla grande, mantenendo la categoria senza problemi, e sognando anche l'Europa a larghi tratti. Probabilmente è la perfetta antitesi del Bologna: ad un girone d'andata ottimo ha fatto da contraltare uno pessimo di ritorno, con sicuramente meno ansie dei felsinei, avendo ormai messo da parte fieno in cascina per la permanenza in categoria. La squadra di D'Aversa, confermato, ha dimostrato grandi cose soprattutto con i tanti talenti arrivati dal Napoli come Inglese e Sepe su tutti. A loro si sono uniti Bruno Alves, Kucka, Gervinho: tanta qualità. E il nuovo Parma promette davvero bene: permanenza di tutti i big, rinforzi nei settori più deboli dell'anno scorso come la mediana, i terzini, l'ala da affiancare a Gervinho. Ecco quindi Laurini, Hernani e Karamoh. Basteranno per una stagione da protagonista?

SASSUOLO

I neroverdi sono al settimo campionato consecutivo di A, l'unica squadra insieme all'Inter a non essere mai retrocessa dalla A alla B. Altro campionato medio-basso tranquillo per la squadra del bravo (e confermato) De Zerbi? Come ogni stagione, per una squadra che da sempre è fucina di talenti, c'è chi è partito e chi è arrivato. I nuovi acquisti sono di tutto valore come il centrale difensivo ex Borussia Dortmund Toljan, il ritorno in Italia di Obiang, la stellina Traorè e Ciccio Caputo, questi ultimi entrambi rimasti in A a differenza dell'Empoli, dove militavano l'anno scorso. La sensazione è che sarà un'altra stagione soddisfacente per i neroverdi, sorretti dal "Mapei Stadium", vero tabù negli ultimi anni per il Napoli.

SPAL

Completiamo il poker di squadre emiliane con la SPAL, forse la più debole tecnicamente sulla carta, non di certo in campo, dove l'anno scorso ha stupito tutti con una posizione sempre di tranquillità, grazie anche all'avvio sprint fatto di 3 vittorie in 4 giornate e la testa della classifica insieme a Napoli e Juve dopo due gare. Incubo della Roma (vittoria all'andata e al ritorno), i ferraresi hanno dato il meglio di loro in primavera quando con il baratro a due passi e un calendario da brividi soprattutto in casa hanno messo vittorie in fila contro i giallorossi, Juventus, Lazio. La vera forza del gruppo è Leonardo Semplici, a Ferrara dal 2014. La partenza di Lazzari non cambierà le carte in tavola, soprattutto se il resto della squadra sarà confermata (da Kurtic a Petagna, passando per la novità in porta Berisha). Perdere il terzino, fondamentale nel 3-5-2, è un brutto colpo, ma Semplici saprà cosa inventarsi.

CAGLIARI

La medio-piccola che più sta facendo parlare è proprio il Cagliari. La cessione di Barella, vero faro dei sardi nelle ultime stagioni, è servita quasi come molla. Esce un centrocampista? Ne entrano 3 di ancora più grande valore, con la ciliegina del ritorno di Nainggolan, praticamente gettato via dall'Inter, ma sicuramente ancora in grado di fare la differenza. Oltre a lui, ecco Marko Rog dal Napoli, e siamo sicuri che in rossoblu dimostrerà tutto il suo valore. Ed è ormai fatta per l'arrivo del Nazionale uruguaiano Nandez. Centrocampo nuovissimo, che fa invidia a quello delle big. Con in panchina Ionita e Castro, non gli ultimi arrivati. Il resto è la solita squadra, con Pavoletti pivot davanti e Joao Pedro (resta in forse la sua permanenza) alle sue spalle. Sognare l'Europa non è così utopistico, scommettiamo?

UDINESE

Il club friulano deve far fronte alle ultime tribolate stagioni, con salvezze difficili, stentate, acciuffate per i capelli, continui cambi in panchina. Lontani gli anni delle qualificazioni in Europa, ma anche quelli delle salvezze tranquille. In Friuli si vuole tornare alla tranquillità, e lo stadio di proprietà lo richiede. In panchina è confermato Tudor, l'autore delle ultime due salvezze bianconere, chiamato a risollevare situazioni vicine alla catastrofe. Ha sempre fatto il suo con quattro-cinque giornate a disposizione. Merita una chance dall'inizio. Pochi i cambi, qualche nuovo innesto come Nestrovoski (alternativa a Lasagna) e Jajalo, servono ad integrare una squadra comunque ben messa con Musso, Larsen, Fofana, Ekong. Il vero colpo è stato trattenere quel Rodrigo De Paul voluto da mezza Europa. E allora non resta che ripartire da lui.

Tony Sarnataro

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