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Scudetto, è sempre Napoli-Juve: in un anno Sarri ha ribaltato Allegri

Redazione

Tredici mesi dopo, tutto è invertito nella storia della sfida tra Napoli e Juventus. E tutto parla a favore di Sarri nella rincorsa ad Allegri, come del resto hanno evidenziato i premi ricevuti nella stagione: dalla Panchina d’oro,...

Tredici mesi dopo, tutto è invertito nella storia della sfida tra Napoli e Juventus. E tutto parla a favore di Sarri nella rincorsa ad Allegri, come del resto hanno evidenziato i premi ricevuti nella stagione: dalla Panchina d’oro, assegnatagli dai colleghi allenatori, al titolo di miglior tecnico riconosciutogli dai calciatori.

Quel 29 ottobre 2016, a Torino, all’undicesima giornata, la Juventus si presentò in testa alla classifica con 24 punti, mentre il Napoli era terzo con 20 punti. Quattro in meno. Al secondo posto c’era la Roma con 22 punti. Venerdì al San Paolo, quindicesima giornata, sarà il Napoli, primo in classifica e imbattuto con 38 punti, a ospitare la Juventus, terza a quattro punti di distanza. In mezzo, al secondo posto, non più la Roma di Spalletti, ma l’Inter di Spalletti, elemento di continuità.

Quel 29 ottobre 2016 il Napoli che stava cercando di riprendersi dallo choc Milik e aveva appena sistemato Mertens al centro dell’attacco (gol all’Empoli nel 2-0 al San Paolo) provò a mettere paura alla capolista, la contenne nel primo tempo, subì il gol di Bonucci al 49’ su svarione di Ghoulam, pareggiò cinque minuti dopo con Callejon su assist di Insigne, ma venne definitivamente colpito (e affondato) al 71’ proprio da Higuain, che in estate l’aveva abbandonato. Juve sempre più sola in testa a più quattro sulla Roma (bloccata dall’Empoli) e a più sette sul Napoli, scivolato al quinto posto.

Una partita simbolo della stagione delle due squadre. Napoli battuto soprattutto dai suoi svarioni difensivi, Juve quadrata e cinica nel colpire. Avrebbe vinto il sesto scudetto di fila e l’ennesima Coppa Italia (eliminando proprio il Napoli in semifinale), la squadra di Allegri. E si sarebbe arresa al Real Madrid nella finale di Champions League. Sarebbe arrivato al terzo posto il Napoli di Sarri, con un finale di stagione strepitoso che rafforzò nei giocatori azzurri la convinzione che, tutti uniti e senza cessioni, la squadra avrebbe potuto lottare quest’anno per lo scudetto. Tutto confermato da una partenza-record, con una difesa finalmente solida (la migliore del campionato) e successi che arrivano anche non esibendo la Grande Bellezza. Come la Juve padrona degli ultimi sei anni. Che venerdì può essere spedita a -7 per cambiare finalmente la storia. Il Mattino.