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Il giornalista Mario Sconcerti ha commentato ai microfoni di Tmw Radio dei temi caldi di questa giornata di campionato: "Hamsik è uno dei migliori centrocampisti in Europa, tra i primi 4-5. Sicuramente l’ho visto anche io più giù in questo girone d’andata, ma è un giocatore di cui non si può fare a meno perché non ce ne sono di migliori in Italia e in Europa. Non si poteva fare altro che aspettarlo. È un giocatore emotivo, introverso, partecipe con i sentimenti nel proprio gioco, ma è un giocatore che sa fare tutto, fondamentale. È una delle grandi differenze del Napoli, è un centrocampista fuori dall’ordinario. Io non credevo che il Torino vincesse, ma pensavo che avrebbe impegnato molto più il Napoli. È stato un Torino scolastico contro un Napoli che se gioca con ritmo è difficile da fermare. I granata non sono abituati a questo tipo di avversari, queste gare di solito dipendono dal Napoli, se è o meno brillante. Altrimenti gli azzurri dettano la regola. Sento dire a Sarri di fare più turnover, ma sarebbe come dire a Caravaggio di non fare i suoi fondi neri. Le persone vanno usate per le qualità che hanno”.
Sull’Inter: “Ci sono stati degli episodi importanti, ma secondo me l’Inter ha perso la partita all’inizio del secondo tempo quando ha cambiato Brozovic con Borja Valero, cambio che ha tolto tanto perché Borja non è un trequartista. Evidentemente Spalletti la pensava diversamente. La seconda cosa è stata secondo me il modo di difendere dell’Udinese che l’ha fatto correndo in avanti, ripartendo continuamente. Questo ha messo in difficoltà l’Inter che pensava a un avversario che si sarebbe chiuso. Questo fondamentalmente ha messo in luce i vecchi limiti dell’Inter: la mancanza di un secondo uomo che segni, di un terzo centrocampista che porti pericolo fra gli avversari e complessivamente la monotonia di un centrocampo che non ha gente che tiri in porta. Solo quattro i gol dei centrocampisti nerazzurri, questo è un limite a cui l’Inter fin qui ha sopperito con i gol di Icardi. Ma adesso è tempo di correggere questi limiti”.
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