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Sconcerti: “Gli attaccanti sono determinanti, e il Napoli non ha avuto i suoi. Gattuso è un adepto del calcio spagnolo”

Mario Sconcerti (by Getty Images)

Mario Sconcerti, noto giornalista, è intervenuto a TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto ed ha parlato anche del Napoli e di Gattuso: “Oggi la classifica cannonieri è dominata da quattro giocatori, uno per ciascuna delle prime...

Giovanni Montuori

Mario Sconcerti, noto giornalista, è intervenuto a TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto ed ha parlato anche del Napoli e di Gattuso:

"Oggi la classifica cannonieri è dominata da quattro giocatori, uno per ciascuna delle prime quattro: Ronaldo, Immobile, Lukaku e Ibrahimovic, con quest'ultimo che ha segnato tanto nella metà del tempo degli altri. Era molto tempo che non accadeva, e significa che se i centravanti sono determinanti è cambiato il gioco: non si fa più di tutto per mandare in porta l'intera squadra, ma due-tre singoli. Il Napoli praticamente non ha mai avuto a disposizione i suoi, Osimhen e Mertens: non si può pretendere che siano insieme alle prime quattro".

Sconcerti sul Napoli di Gattuso

 (Getty Images)

Sconcerti ha poi parlato della tattica adottata dal tecnico del Napoli:

"Gattuso dovrebbe essere più calabrese. Più Ringhio che un adepto del calcio spagnolo. Anche perché, opinione mia, il gioco dal basso è una bella cosa ma otto volte su dieci sei costretto a rinunciarci, perché viene meno la possibilità di avvantaggiarsi della superiorità numerica col portiere. Alla terza volta la cosa viene capita, e con un giocatore in più nel pressing non hai più la superiorità".

Sconcerti ha concluso parlando del presidente del Napoli:

"Averne di presidenti come De Laurentiis. Insieme a Lotito è l'unico che ha una grande squadra e ci guadagna, e quando una proprietà ci riesce stanno meglio tutti. Se invece ci sono 400 o 500 milioni di debiti, un club droga il proprio mercato e rischia un tracollo. Vedo il Napoli con una fragilità intrinseca, che hanno anche altre squadre: non c'è struttura, l'unico patrimonio sono i calciatori, niente centro sportivo né stadio. La base economica è tutta sul trading, e su quello sicuramente De Laurentiis è un maestro, straordinario giocatore di poker: regge il punto come nessuno in Italia".