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Sarri: “Resto se il progetto va avanti, la clausola non conta. L’amore di Napoli mi stordisce”

Redazione

Maurizio Sarri parla del suo futuro e anche della lotta a distanza con la Juventus

Premiato con il Trofeo Maestrelli per la stagione 2017, Maurizio Sarri è sicuramente tra gli allenatori più apprezzati anche e sopratutto per ciò che il Napoli sta realizzando in questa stagione.

Il tecnico ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport, durante la quale ha parlato del premio e molto altro: "Il Napoli deve battere il record di punti suo e nient’altro. Per ora, non possono esserci altri pensieri; poi tra un po’ non so, vedremo. Due punti sono tanti? Vista la media di chi sta in testa, ed è la Juventus, sembrerebbero tantissimi".

DUELLO AD ALTA QUOTA - "Cosa fa la differenza? Giuro che non lo immagino neanche lontanamente. Sospetto che la Juventus non avverta alcun tipo di pressione, essendo abituata a convivere con l’alta quota. E però a livello psicologico ed anche logico, neanche noi dovremmo essere sfiorati da alcun tipo di forma di stress. Ma non riesco ad intrufolarmi ancora nell’inconscio dei ragazzi. A me la partita col Genoa non è dispiaciuta, anzi: l’abbiamo affrontata con maturità, siamo stati bravi a non farci sconvolgere dalle difficoltà di far gol, rischio che poteva presentarsi. Siamo stati lucidi, razionali, abbiamo palleggiato senza strafare. E l’abbiamo vinta. In assoluto, mi dà gusto uno spettacolo più elevato; nel dettaglio, non si può dire che il Napoli non abbia divertito".

LA CURVA B - "Parto da un presupposto importante, altrimenti passa un messaggio sbagliato: io ho il contratto con il Napoli e tutto ciò che in esso è contenuto, ad esempio la clausola, conta poco. Non ci do peso. Ha una sua incidenza invece ciò che ha fatto il pubblico e il modo in cui ha espresso il suo attaccamento a me: manifestazioni del genere ti stordiscono, ti fanno sentire in debito. E’ poi inevitabile che, nel momento delle scelte, un uomo debba interrogarsi e sapere se si sente in condizione di poter pagare questo debito. Ma qui c’è un rapporto che va al di là della pura immaginazione. Il pubblico di Napoli non ha eguali".

FUTURO - "Io sono legato al club da un accordo e le divagazioni e le interpretazioni lasciano il tempo che trovano. Poi ci sono le considerazioni finali, eventualmente. Ma se sarò nelle condizioni ideali per ricambiare i sentimenti della gente, dunque se avrò la certezza di poter offrire tutto me stesso, allora il contratto sarà un falso problema. Altrimenti, dovrò fare un passo indietro. Avere la certezza che ci sia continuità, che si possa lavorare su un gruppo. Io conosco le dinamiche del mercato e so bene che, in presenza di certe offerte, è difficile eventualmente trattenere alcuni calciatori. Ma il Progetto può andare avanti".

SCUDETTO - "Vincerlo o no, non sposa niente in me assolutamente. Io devo solo leggermi dentro e capire se ne ho ancora oppure no. Semmai le valutazioni più ampie non appartengono a me e sono inerenti alla crescita complessiva del Napoli, dell’ambiente, di ciò che si avverte: a me è sembrato, per dirne una, che dopo il pareggio di san Siro si sia diffuso un pizzico di malcontento. Ma eravamo usciti imbattuti dalla gara con l’Inter! Ecco, sono lievitate le aspettative, e ciò ci fa piacere perché siamo stati noi a favorire questo clima ambizioso, però a volte è necessario essere razionali. Non dobbiamo sentirci prigionieri di alcun vincolo, abbiamo una strada davanti a noi da percorrere ancora".