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In lontananza: per ora, c’è la sagoma di Allegri in prossimità e poi un’incognita avvolta in un enorme drappo verdebiancoerosso.
Come la vive, Sarri?
«Io ho ancora dentro la gara con il Genoa e non pensavo alla Juventus. Eravamo reduci da due partite in cui non avevamo raccolto quello che siamo soliti conquistare e volevamo vincere. Sapevamo anche che sarebbe stata dura».
Più di quello che sospettava?
«Eppure abbiamo creato due pali e avuto un predominio territoriale. Forse siamo stati meno brillanti, ma siamo la squadra che corre di più, che ha anche accelerazioni. Però abbiamo trovato spazi chiuso ed era difficile trovare la vittoria».
Soddisfatto?
Ci fa piacere aver vinto ed essere alle spalle della Juventus, che da sei anni vince il campionato, in genere strozzandolo».
La classifica che sensazione le lascia?
«Mi fa effetto la classifica, certo, ma solo perché non siamo più primi».
Cosa cambia psicologicamente?
«La tensione io non la scorgo, almeno in allenamento. Non mi sembra di notare nulla di diverso, nei ragazzi».
Avete prodotto comunque meno.
«Eppure il nostro baricentro è sempre quello. Forse siamo stati meno attenti alla fase difensiva, ma il Genoa ci ha riportato alla realtà».
In attacco vi siete compiaciuti.
«Il genio è sempre al limite della follia e in questo momento ci vengono più difficili certe soluzioni. Io ai miei attaccanti devo comunque anche concedere qualche atteggiamento egoistico, ci sta. Ma Mertens, che quando ha avuto l’occasione non si è accorto di Callejon, poi ha mandato Allan alla conclusione».
Perde Hamsik, forse.
«Aspettiamo a dirlo: però un problema ai flessori lo ha avvertito ed ha giustamente pensato che fosse il caso di fermarsi. Aspettiamo gli accertamenti del caso e siamo fiduciosi. Per fortuna c’è la sosta che aiuta in questo senso».
Ci sarà da divertirsi ancora..
«La Juve, di questi tempi, aveva già travolto, in passato, il campionato. Noi siamo andati oltre le nostre previsioni e però non siamo paghi, chiaramente. Abbiamo lasciato qualcosa nelle ultime giornate, ma a Milano, contro l’Inter, avevamo fatto bene e senza concedere nulla ad una avversaria che ha dimostrato di avere tante qualità».
Cosa potrà succedere?
«E’ impossibile prevederlo. Ed è complicato anhe sospettare che sia il Napoli ad essere padrone del proprio destino. Dipendesse da noi, andremmo a prenderci il potere. Ma non è così semplice. Però stiamo facendo un grandissimo campionato, persino la migliore prestazione storica nel contesto di una stagione. E siamo onorati di competere con chi ha avuto modo di stracciare per sei anni i tornei». CdS.
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