Al termine della sfida tra Napoli e Lazio, Maurizio Sarri ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di DAZN.
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Sarri: “Napoli? Squadra migliore della Serie A. Ho dovuto trattenere le emozioni…”
Le parole del tecnico della Lazio al termine della battaglia tra i biancocelesti e gli azzurri di Spalletti
Sarri: "Ho provato a stare sereno, Napoli per me non è una città normale"
Sulla partita di questa sera
"L'impressione che ho avuto è che il Napoli sia la squadra più forte del campionato, superiore alle altre di alta classifica. Siamo andati in difficoltà perenne, abbiamo sbagliato totalmente l'approccio. Abbiamo giocato una gara senza determinazione"
Cosa non ha funzionato?
"Abbiamo pressato male ed è chiaro che contro una squadra di grandi palleggiatori questo non puoi permettertelo. Nel primo tempo parlavo coi miei ragazzi di questo: le nostre pressioni erano individuali, attaccavamo l'uomo uno per volta".
Sui difetti della Lazio
"Vedo una squadra che fa costantemente fatica a stare su livelli forti di applicazione. Purtroppo giocando ogni tre giorni è più difficile, ma noi passiamo da dieci a uno: questo non è ammissibile. Non si può lasciare un centrocampista o un terzino libero, per cui gli scivolamenti non erano fatte al modo giusto. Arrivavamo sempre in ritardo netto sul portatore di palla del Napoli".
Sul momento della sua squadra
"Non c'è da essere pessimisti o ottimisti: bisogna capire da cosa nascano questi alti e bassi e cercare di metterli a posto. Di certo non è semplice. Io stasera mi aspettavo di tutto fuorché una prestazione del genere. A Napoli puoi perdere ma non così, ho visto troppa disattivazione nei miei calciatori".
Su Felipe Anderson
"Felipe è un oggetto delicato: quando si spegne lo fa in maniera seria, allo stesso modo in cui quando si accende diventa determinante. Si trova in una fase di down, lo racconta la sua carriera. Stiamo cercando di farglielo capire e accompagnarlo in un rendimento migliore, ma si tratta di un percorso da affrontare".
Sul ritorno a Napoli
"Ho cercato di stare sereno, perché due anni fa avevo emozioni troppo forti quando sono tornato qui. Questa città è nel mio cuore: mi piace il luogo, mi piacciono i napoletani. Non è un posto normale per me".
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