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L'attaccante oggi al Venezia Pietro De Giorgio ha rilasciato un'intervista a La Repubblica. Il principale argomento è stato un tecnico con cui il calciatore ha avuto modo di lavorare: Maurizio Sarri. Ecco quanto dichiarato: "Sarri mi ha trasformato. Mi correggeva la postura, la posizione del piede, mi chiedeva di rincorrere l’avversario ma io non ci riuscivo e mi pesava. Però sono tutte cose che ora mi ritrovo, le faccio naturalmente. Certo, Mertens dopo la trasformazione segna tantissimo, invece quei due gol che segnai al Lanciano furono gli unici di tutta la mia stagione. Era un sacchiano convinto, difensivista, zero possesso palla: di lui si parlava sempre molto bene ma aveva questa aura di allenatore maniacale, con poco spazio alla fantasia, l’occupazione dello spazio come unica filosofia.
Ora so che in allenamento fa pure partite a tema, prima si giocava a due tocchi. Credo sia cambiato a Empoli, un po’ per i tanti esoneri, un po’ perché quando ha avuto Maccarone, Tavano e Saponara è stato bravo a dar spazio al talento. Che sarebbe arrivato si sapeva, era un professore di calcio e già in Serie C dieci anni fa faceva quella videoanalisi che oggi va tanto di moda. Sarri è uno che ti migliora. Io e lui eravamo sempre in continuo litigio, ma era uno dei pochi con cui parlare di calcio. E oggi, nei giocatori del Napoli, rivedo la disponibilità alla corsa che chiedeva a noi".
Foto SSCN
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