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Fabio Giotti trascorre l’intero pomeriggio per la stesura del contratto di Sarri. Tre anni da sei milioni netti a stagione (alternativa biennale con opzione, cambia nulla). Operazione complessiva da raccontare nei dettagli, se sbagliamo di qualche centinaia di migliaia di euro chiediamo scusa in partenza. Giotti dipinge come Giotto, per il famoso nero su bianco, noi gli abbiamo preso il numero di targa. Il riepilogo, dunque. Sei milioni a stagione per tre anni, totale 18: a Sarri.
Più gli undici milioni per il saluto dorato a Conte. Più circa tre di commissioni. Più i cinque milioni previsti per perfezionare il gentlemen’s agreement con il Napoli, il famoso patto di non belligeranza. Funziona così: il Napoli deve circa tre milioni a Sarri fino al 2020, il nuovo contratto che scatterebbe dal primo luglio. E De Laurentiis aveva messo una clausola da otto. Se la matematica non è – e non lo è – un’opinione, otto meno tre fa proprio cinque.
Esattamente la cifra da inserire per convalidare l’accordo privato che ha bisogno di un simile passaggio formale per avere forza e validità. Dopo aver shakerato viene fuori un frullato con queste cifre, da Chelsea: 18 (Sarri), 11 (Conte), 3 (commissioni), 5 (gentlemen’s agreement) per un totale di circa 37 netti. Al lordo, fate voi. Nello staff sia Sir Zola che il fedelissimo Martusciello. E poi dicono che Abramovich non abbia fatto, non stia facendo, di tutto per la svolta in panchina. CdS.
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