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Secondo l'edizione odierna del Corriere dello Sport, non era ancora successo in campionato, nel triennio di Sarri, che al Napoli un’italiana segnasse quattro gol: ne avevano fatti tre, e già sapeva di miracolo, il Bologna (proprio nella prima domenica da capolista nell’era-Sarri) e l’Udinese di Gigi De Canio (nel giorno del «raptus» di Higuain); c’erano poi riusciti, un anno fa, proprio la Roma, il Torino, dopo essere stato sommerso da una cinquina, e la Fiorentina.
Ma quattro reti, e tutti in una volta, il Napoli li aveva rimediati soltanto dal Manchester City, e al termine d’una gara piena persino dell’illusione dell’1-0. E quello era il bunker, quindici reti come la Juventus sino alle 20.45 di sabato sera, peraltro costruito attraverso la sua versione più granitica, l’architrave che con i suoi interpreti più collaudati in campo era stata capace, nelle precedenti sette gare, di ridurre i rischi e di contenere le perdite.
Ma Napoli-Roma ha stravolto le abitudini e 'infettato' le statistiche d’una sconfitta larga, insolita e persino spropositata nei numeri: il muro ha vacillato e poi ha ceduto, così, all’improvviso. E queste sono frane pericolose.
Foto SSCN
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