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Sarà una battaglia avvelenata all'ultimo voto, lunedì a Fiumicino (vedi Spy Calcio del 1 marzo): Tavecchio conserva un margine di vantaggio, ma Abodi è convinto di essere in piena e costante rimonta. Non si può escludere quindi la sorpresa, come successe al Coni con Malagò-Pagnozzi. Lo statuto Figc prevede che si venga eletti al primo scrutinio con la maggioranza dei tre quarti, al secondo con la maggioranza dei due terzi, al terzo con la maggioranza semplice.
Dopo si va al ballottaggio e vince chi ha più voti. Forse si risolverà tutto in terza votazione. Tavecchio, dopo l'assemblea di serie A di giovedì, è sicuro che "14-15 club" della Lega più ricca, grazie ai diritti tv, saranno al suo fianco e ai suoi ha confidato di poter vincere con almeno il 55% dei consensi (due anni e mezzo fa furono il 63%). Ma il clima si sta avvelenando e sono continue le incursioni in territorio nemico: i rapporti fra Ulivieri e Tommasi sono a zero, i leader di allenatori e calciatori non si parlano nemmeno più.
Una spaccatura clamorosa, e inedita, fra chi scende in campo. Fra il senatore Sibilia, che guida da poco la potentissima Lega Dilettanti, il vero ago della bilancia, e Abodi ci sono state parole forti. Gravina ha messo in guardia da tentativi di stalking. Abodi ha confidato che Lotito gli aveva promesso 30 milioni per la sua Lega di B, se non si fosse candidato (curioso che Lotito prometta soldi non suoi..). E c'è il rischio che da qui a lunedì gli animi si possano scaldare ancora di più: Malagò farà un saluto all'assemblea, il n.1 dello sport italiano si è tirato fuori da ogni contesa, stima entrambi i rivali (come stima Sibilia e Uva), ma è convinto che chiunque vinca con una maggioranza ridotta poi avrà difficoltà a governare.
Non è detto che sia così: Tavecchio che pure aveva il 63% nel 2014 non riuscì a portare a compimento la riforma dei campionati, fra veti incrociati e resistenze (soprattutto la Lega di A, tanto per cambiare). Abodi e i suoi alleati, Gravina e Tommasi, stanno lavorando a pieno ritmo. Il giornalista-manager ha fatto i suoi calcoli sul 98 per cento dei consensi (togliendo il 2% per cento degli arbitri). Ve li possiamo svelare. Eccoli: 5,5 % fra allenatori (valgono il 10%) e dilettanti (34%); 5,5% in serie A (12%); 19% fra B (5%) e Lega Pro (17%); 20% fra i calciatori (20%).
Totale: 50% per lui, e quindi 48% per Tavecchio. Abodi, anche dopo l'assemblea di giovedì della Lega di A che si è espressa a "larghissima maggioranza" per Tavecchio (parola di Beretta che rischia il posto) resta convinto che quasi la metà dei club potrebbe votare per lui. Quali? Ecco i nomi su cui conta di andare a "pescare" consensi: Juventus, Samp, Crotone, Empoli, Cagliari, Pescara, Roma, Napoli, Sassuolo, Fiorentina. Insomma, sia Abodi che Gravina pensano ancora che la Juve possa schierarsi con loro, anche se i segnali che arrivano da Torino non sembrano incoraggianti.
Di certo, stavolta Andrea Agnelli non si farà tirare per la giacchetta da nessuno, e non si schiererà ufficialmente come fece per Albertini. Come detto inoltre, il rivale di Tavecchio non ha calcolato l'Aia: nelle prime votazioni potrebbe astenersi, e poi dare il suo voto ad Abodi visto che i vertici arbitrali considerano questa Federazione "inesistente" perchè non li difende dagli attacchi che arrivano da tutte le parti. L'aretino Marcello Nicchi non è uno che si convince facilmente.
Abodi ha anche detto che prima o poi si arriverà ad una Superlega europea, suo vecchio pallino quando faceva il manager, e che in caso di successo Michele Uva resterebbe al suo: e queste dicharazioni non possono che fare piacere ai grandi club, come pure a Palazzo H. Ma che succederà in Lega di B dopo il 6 marzo? Abodi ha detto che comunque vada lui non sarà più il leader dei cadetti, dove in questi anni ha lavorato bene: non è escluso però che l'assemblea, in caso di bocciatura nella corsa alla Figc, gli possa chiedere di restare al suo posto.
Diversamente, si andrebbe ad una spaccatura: già adesso si fanno i nomi di Sagramola (Brescia), Accornero (Novara) e Gualtieri (ex Crotone). Il primo legato a Lotito, gli altri due ad Abodi. Ma intanto vediamo come finisce lunedì. E la Lega di A è l'unica che si presenterà all'assemblea di lunedì in ordine sparso. Poi, avrà un mese di tempo per eleggere il suo presidente e i nuovi organi direttivi. Dopo, scatterebbe il commissariamento da parte della Figc (il Coni, pur volendo, non può far nulla e Lotti ha altri problemi..). Ma non succederà, quando sono sotto pressione i venti padri-padroni del pallone un accordo lo trovano sempre, seppur in zona Cesarini.
Insulti razzisti all'arbitro, baby-calciatore squalificato per 13 giornate Succede in Versilia: durante una partita del campionato del campionato giovanile (allievi B, Pietrasanta-Camaiore) un giocatore di 16 anni ha offeso l'arbitro di orgini maghrebine (minorenne anche lui, italiano, nato in Versilia) con insulti razzisti. Il baby-calciatore, che gioca nel Camariore e che ha anche bestemmiato, è stato squalificato dal giudice sportivo per 13 giornate.
Molto bene, un segnale importante. Sempre in Toscana: il giudice sportivo della serie D ha inflitto duemila euro di ammenda e una gara a porte chiuse al Vivialtotevere di Sansepolcro (Arezzo) perche i suoi tifosi hanno rivolto "per l'intera durata della gara espressioni gravemente offesive nonchè contenenti discriminazione per motivi di provenienza territoriale nei confronti della terna arbitrale". Il neopresidente della Lega Dilettanti, CosimoSibilia, hapromesso il pugno duro in tutti i casi di razzismi e discriminazione territorile (altrettanto odiosa): è positivo se gli organi di giustizia sportiva saranno vigili al massimo. Repubblica.
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