A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, giornalista del "Corriere dello Sport". A seguire le sue principali parole.
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Salvione: “Di Lorenzo determinante ma con Anguissa si è visto il miglior Napoli”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione
Le parole di Salvione sul Napoli
“Il Napoli migliore sia stato quello trascinato da Anguissa. Quando Anguissa era in forma e offriva certe prestazioni, il Napoli, era una delle squadre migliori in Italia se non la migliore. Dal punto di vista ‘globale’, Anguissa è stato determinante anche se Di Lorenzo lo metto sul podio per la continuità che ha avuto e per la capacità di essere sempre una garanzia".
Sulla comunicazione
"Nei mesi in cui, il presidente De Laurentiis non è intervenuto, c’è stata molta serenità a Napoli. Credo che meno si parli, meglio si lavora. C’è l’esempio della Roma: i Friedkin non hanno mai rilasciato un’intervista. Forse è un esempio estremo nel senso opposto, però, può aiutare l’ambiente. Io credo che, prima di quella questione del ritiro poi sconfessato 24 ore dopo, a Napoli ci fosse grande serenità nel lavorare. Spalletti, in generale, ha mantenuto sempre un certo equilibrio. Sì, magari prima di certe partite ha alzato troppo l’adrenalina ma credo faccia parte della sua esperienza. Nel finale è diventato un po’ ‘burrascoso’ ma credo che abbia gestito molto bene la situazione per la maggior parte della stagione.”
Su Koulibaly
“Il mercato, da un certo punto di vista, è molto semplice. Se per Koulibaly arriverà un’offerta all’altezza, potrà partire. Credo che il Napoli farà, come diceva Mourinho sulla Roma l’anno scorso, un ‘mercato di reazione’. Non so se ci sono degli incedibili, credo che se arriverà qualcuno con l’offerta giusta per Koulibaly, così come per Fabian, Lozano ecc., non ci saranno problemi per la cessione. Bisogna accontentare De Laurentiis poi, ovviamente, i tifosi non devono allarmarsi perché, con un certo tipo di entrare dai ‘big’, si andrebbero a fare investimenti importanti”.
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