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(Getty Images)
I derby non sono mai partite come tutte le altre. In gioco non ci sono motivazioni di campo e classifica, ma altre molto più forti e radicate. Ieri è andata il scena la sfida delle sfide per la Campania, Salernitana-Napoli. Chi vive da queste parte conosce bene l'inimicizia che c'è tra le due popolazioni. Inimicizia che rasenta l'odio. Ieri i napoletani non hanno avuto accesso all'Arechi, per evitare scontri e problemi. Ma comunque c'era la presenza di alcuni tifosi azzurri residenti nella provincia salernitana. É stata una battaglia in campo, è stata una guerra annunciata prima dai granata, e poi sugli spalti. Una battaglia che ha visto mettere in atto un piano serratissimo per evitare qualsiasi tipo di problema. Ne ha parlato l'edizione odierna di Tuttosport.
Di seguito un estratto da Tuttosport:
"Oltre duecento, invece, gli agenti che hanno vigilato sulla sicurezza all’esterno dell’Arechi, mobilitazione resasi comunque necessaria in considerazione della presenza di tifosi azzurri, residenti in provincia di Salerno, che avevano acquistato biglietti per i settori locali. I controlli, particolarmente accurati, hanno interessato sia le arterie stradali che collegano i due capoluoghi che l’imbocco della tangenziale di Salerno, dove le forze dell’ordine chiedevano di esibire il tagliando d’accesso, fermando le autovetture “sospette”.
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